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Artistica
Ginnastica, l’Italia del futuro punta in grande: tra giovani rampanti e l’attesa delle veterane, le azzurre viaggiano verso le Olimpiadi
L’Italia della ginnastica artistica italiana sta affrontando un evidente ricambio generazionale, molte delle veterane che abbiamo ammirato negli ultimi anni sono ai box per svariati motivi e pian piano si stanno affacciando delle piacevoli novità all’interno del panorama internazionale. Lo sguardo è già puntato alle Olimpiadi di Tokyo 2020, mancano appena due anni all’appuntamento più importante e già la prossima stagione sarà decisiva ai fini della qualificazione: ormai non c’è più tempo da perdere, la macchina si è già mossa e il Sol Levante è sempre più vicino.
Le prossime tappe importanti si chiamano Mondiali, quelli del 2018 che garantiranno già tre pass (fuori dalla nostra portata) e soprattutto quelli del 2019 dove verranno messe in palio tutte le altre carte a disposizione delle squadre. La nostra Nazionale è in attesa del passaggio tra le grandi della micidiale classe 2003 su cui si sta davvero puntando molto, un quartetto che ha dominato tra le juniores e che è pronta per il salto di categoria: le gemelle Asia e Alice D’Amato, Elisa Iorio, Giorgia Villa. Sono ottime atlete, complete nell’all-around (come chiede il nuovo regolamento a cinque cerchi), già capaci di portare in gara esercizi importanti sotto il profilo delle difficoltà e già vincenti tra le under 16 con una certa continuità che fa davvero molto piacere. Il lavoro svolto in queste stagioni con loro quattro è stato davvero molto interessante, si è cercato di costruire un gruppo affiatato e completo con l’intento di essere competitivi a Tokyo 2020.
Vincenti agli International Gymnix e al Trofeo di Jesolo lasciandosi alle spalle la Russia e la Francia, le azzurrine eccellono soprattutto al volteggio dove eseguono con facilità dei doppi avvitamenti (fondamentali per puntare in alto in certi contesti), i loro D Score alle parallele sono notevoli e degni di una gara senior, le coreografie al corpo libero sono migliorate negli ultimi mesi con delle diagonali che stanno aumentano di spessore. C’è ancora tanto da fare, i margini di miglioramento sono importanti ma il materiale a disposizione è di primissimo piano: probabilmente non si è mai visto un team così giovane e allo stesso tempo quotato.
Parliamo di ricambio generazionale perché purtroppo sono ancora ferme Erika Fasana e Martina Rizzelli, mentre Vanessa Ferrari è alle prese con la riabilitazione dall’operazione al tendine d’Achille e speriamo tutti che torni per un ultimo assalto alla tanto agognata medaglia olimpica. Elisa Meneghini è pienamente in corsa come ha dimostrato la sua vittoria in Coppa del Mondo ma l’assenza a Jesolo non è piaciuta. Lara Mori è invece diventata nel frattempo la nostra veterana, un pilastro in seno alla squadra che sicuramente sarà importante per i prossimi anni.
Attenzione perché il processo di qualificazione è un po’ complicato rispetto agli scorsi anni: le squadre staccheranno i pass attraverso i Mondiali, ma le individualiste avranno spazio anche attraverso la Coppa del Mondo e le rassegne continentali. Questa strada potrebbe essere percorribile dalle veterane, tra cui anche Carlotta Ferlito che con grande caparbietà ha fatto capire di volere tornare nel giro che conta. Ma poi anche Sofia Busato, Martina Maggio, Martina Basile, Desiree Carofiglio, Giada Grisetti: il materiale non manca per costruire una buona squadra.
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Graziano
20 Aprile 2018 at 15:17
Scusate, perché non si parla di Enus Mariani? Gareggia ancora? Grazie per la risposta
Stefano Villa
20 Aprile 2018 at 15:34
Enus non gareggia da diverso tempo a causa dei tanti problemi fisici avuti nelle ultime stagioni. Attualmente è passata alla Gal Lissone, chissà se la vedremo in Serie A nelle prossime uscite ma al momento la Nazionale è molto lontana.