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Giro d’Italia 2018, gli outsider e le possibili sorprese per la classifica generale: Chaves, che incognita! Formolo per confermarsi tra i grandi

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Il Giro d’Italia ha un solo vincitore, certo. E tre posti sul podio. Questo, però, non vuol dire che tanti possano provare ad inserirsi per cogliere un piazzamento di prestigio tra i migliori cinque nella corsa rosa: da giovani emergenti fino ad esperti in cerca del grande risultato, passano per corridori che non stanno vivendo un momento facile della loro carriera a che comunque hanno la classe e il motore per poter dire la loro. Tralasciando i favoriti della vigilia, dunque, chi sono i potenziali outsider per le prime posizioni della classifica generale?

Non possiamo che partire da una Mitchelton-Scott sulla carta a trazione anteriore, con una batteria di scalatori invidiabile. Esteban Chaves non viene da un periodo facile ma sarà la punta di diamante della formazione di matrice australiana: alla corsa rosa è già stato in grado di salire sul podio nel 2016, secondo alle spalle di Vincenzo Nibali. Sulle salite, quando è in forma, non teme alcun genere di confronto, ma paga ancora qualcosa a cronometro e soprattutto il suo 2018 fino ad ora è stato molto enigmatico, con pochi alti (ad inizio stagione) e poi una serie di risultati lontani dalle aspettative riposte sul suo talento. A scortarlo Simon Yates, che invece viene da un ottimo inizio di stagione. Nei grandi giri è già entrato nei 10 sia al Tour de France che alla Vuelta a España, ma sarà all’esordio al Giro. Per lui si prospetta un ruolo da seconda punta o co-capitano, anche in base alle sensazioni di Chaves. Completano il quartetto che dovrebbe distinguersi in montagna Mikel Nieve e Roman Kreuziger, atleti di esperienza che potrebbero cercare eventuali vittorie di tappa o aiutare i due compagni più giovani.

Dopo il decimo posto dello scorso anno, punta almeno alla riconferma Davide Formolo, che nell’inverno è approdato alla Bora-Hansgrohe. Viene da una Liegi corsa da assoluto protagonista, sintomo di una gamba che gira nel migliore dei modi e ha tutte le carte in regola per poter almeno avvicinare i migliori 5. Forse non ha i picchi di rendimento per salire sul podio, ma è tenace e costante, oltre ad avere un grande talento. Questo Giro, per lui, rappresenta un banco di prova importante per capire con quali ambizioni puntare su questo genere di corse in futuro. Sempre pensando ai giovani italiani, attenzione a Giulio Ciccone della Bardiani-Csf. Ritrovato dopo un 2017 opaco e ancora giovanissimo, non gli si può chiedere di lottare per la vittoria, ma anche lui potrebbe essere un piacevole protagonista nelle frazioni più dure, come ha dimostrato anche al Tour of the Alps. Tra i portacolori italiani, chiudiamo con Domenico Pozzovivo: mai meglio di quinto in carriera, il passaggio alla Bahrain-Merida sembra avergli dato nuova linfa. Nome interessante per la top 5 nonostante gli anni che avanzano, a patto che riesca a rimanere su un livello alto e costante per tutte e tre le settimane di corsa.

Ormai non è più una sorpresa George Bennett, scalatore che con sempre maggiore continuità si sta distinguendo alla LottoNL-Jumbo. Non gli è assolutamente precluso un piazzamento tra il quinto e il decimo posto, che rappresenta la sua dimensione attuale. Intrigante anche la coppia della Dimension Data formata da Louis Meintjes, del quale ormai da tempo si attende l’esplosione definitiva, e Ben O’Connor, settimo all’ultimo Tour of the Alps. Giovane e all’esordio in un GT, sarà un banco di prova importante in ottica futuro. Ma chissà che non si faccia già trovare con costanza tra i migliori quando la strada sale.





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Foto: © BORA – hansgrohe / Bettiniphoto

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