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Ciclismo

Giro d’Italia 2018, il popolo attende un nuovo eroe. Fabio Aru: le Alpi per spiccare il volo

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Una maglia rosa per conquistarsi l’amore perpetuo della gente. Sudore, polvere e fatica per diventare un eroe del popolo. Il Giro d’Italia fa parte del nostro DNA. Da oltre un secolo la sua storia è la nostra storia. Una corsa mitica che ha attraversato idealmente decenni e generazioni, mantenendo intatto un fascino che non smette di ammaliare. Amiamo il Giro d’Italia, più di ogni altra corsa a tappe, più del prestigioso Tour de France. Perché è nostro, così speciale con i suoi paesaggi mozzafiato e disomogenei, così unico da farci sentire fieri di essere italiani.

Per un italiano vincere il Giro significa varcare le soglie dell’immortalità. Una missione che si è prefissato Fabio Aru. A 27 anni (saranno 28 in estate) è arrivato il momento di lasciare un segno indelebile. Lo stesso Marco Pantani conquistò il suo primo (e purtroppo unico) Giro alla stessa età nel 1998, firmando poi una indimenticabile doppietta qualche settimana dopo con il Tour de France.

Il ‘Cavaliere dei Quattro Mori’, come viene soprannominato, va certamente catalogato nella ristretta cerchia dei campioni, avendo vinto la Vuelta nel 2015 ed essendo salito già per due volte sul podio al Giro d’Italia (3° nel 2014, 2° nel 2015). Manca l’ultimo gradino per consacrarsi fuoriclasse, quello più difficile. La maglia rosa cambierebbe tutto ed aprirebbe nuovi orizzonti.

Il sardo dovrà superarsi per venire a capo di un’impresa che si preannuncia titanica. Aru sarà costretto a battere Chris Froome e Tom Dumoulin, due passisti-scalatori che potranno fare una netta differenza nei 44 km a cronometro previsti. Nelle prove contro il tempo il corridore del Bel Paese potrebbe accusare tra i 2 ed i 3 minuti, anche se ha confidato di aspettarsi dei distacchi inferiori, avendo lavorato molto sulla posizione aerodinamica nel corso dell’inverno.

Cosa dovrà fare, dunque, Fabio Aru per vincere il Giro? Attaccare in montagna. Attaccare sempre, con coraggio, anche quando i muscoli saranno allo stremo per lo sforzo. Quando la vista inizierà ad essere annebbiata per la fatica, il cuore dovrà venirle in soccorso. Colle delle Finestre, Zoncolan, Jafferau, Cervinia. Là sulle vette alpine il capitano della UAE Emirates dovrà compiere un vero e proprio percorso spirituale. Solo con se stesso, con la fatica di una strada che sale senza soluzione di continuità, Aru cercherà la risposta alla domanda di una vita.

Sono le imprese in salita che hanno fatto innamorare gli italiani del Giro. Coppi, Bartali, Magni, Gimondi, Simoni, Nibali. Il popolo attende di poter assistere alle gesta di un nuovo eroe. Provaci Fabio, l’Italia intera ti aspetta.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Pier Colombo





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