Secondo giorno in Italia, seconda tappa insidiosa, tipica del Giro d’Italia. La quinta frazione della corsa rosa si svilupperà in Sicilia, da Agrigento a Santa Ninfa, per 153 chilometri insidiosi in tutta la loro lunghezza e che potrebbero, magari, portare anche i big a muoversi.
I primi 60 chilometri non concedono respiro, in un continuo alternarsi di salita e discesa, con strappi e mangia e bevi continui. Impegnativi, nonostante la mancanza di salite vere e proprie. Uscito da questo tratto il gruppo si dirigerà verso Menfi, che condurrà alla salita di Santa Margerita di Belice, primo Gpm di giornata con i suoi 3 chilometri al 4% di pendenza media. Nulla di trascendentale, in ogni caso. Breve discesa e la strada torna a salire verso Partanna, ascesa più lunga (circa 7 chilometri) ma comunque molto pedalabile. Dopo la conseguente discesa e un breve tratto in pianura, il Poggioreale, ultimo gran premio della montagna del giorno: 5 chilometri, 5% di media. Lì, però, potrebbe accendersi la miccia. Dalla vetta brevissima discesa e un falsopiano ascendente che porterà a 12-13 chilometri dalla conclusione. La maggior parte dei quali in discesa prima di arrivare agli ultimi 2 chilometri, tutti in salita. La prima parte è più impegnativa con pendenze stabilmente sul 6% con una massima di 12, mentre negli 800 metri finali si troverà anche una breve contropendenza. Le ultime centinaia di metri sono sostanzialmente pianeggianti.