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Ciclismo
Giro d’Italia 2018, Thibaut Pinot spaventa tutti. Solido in salita, a cronometro può guadagnare su tanti scalatori
Nei nove grandi giri disputati è finito sul podio una sola volta, nell’ormai lontano Tour de France 2014 vinto da Vincenzo Nibali. Con 28 anni da compiere a fine maggior, il Giro d’Italia 2018 ormai alle porte potrebbe essere la corsa della definitiva consacrazione per il francese Thibaut Pinot: dopo l’esordio dello scorso anno che lo ha visto chiudere quarto, tra poco più di una settimana si presenterà al via di Gerusalemme per provare anche a vincere, oltre che terminare tra i migliori tre della classifica.
Ormai maturo, l’atleta della Groupama-FDJ ha bisogno di risultati pesanti: oltre il talento, che non possiamo mettere in discussione, è il momento di concretizzare e il 2018 per lui sembra iniziato molto bene in questo senso. Nonostante abbia soli 14 giorni di corsa nelle gambe, ha vinto settimana scorso il Tour of the Alps, dimostrando una condizione già invidiabile nella breve corsa a tappe in preparazione al Giro. Specialmente in salita, dove è sempre rimasto nel gruppetto buono dimostrando di avere un’ottima gamba, probabilmente seconda solo al colombiano dell’Astana Miguel Angel Lopez. Ottime premesse per un Giro da protagonista, magari con la stessa cattiveria che lo ha visto attaccante nato proprio al Tour of the Alps e non solo, un’indole che lo ha contraddistinto nelle ultime stagioni.
Inoltre, anche se questo dato è sempre difficile da interpretare, rispetto agli altri scalatori potrebbe pagare meno a cronometro, disciplina che non lo vede eccellere ma nemmeno naufragare. Certo, non potrà lottare ad armi pari con i Froome e i Dumoulin su questo terreno, ma considerando i soli 44 chilometri contro il tempo potrebbe più che limitare le perdite in termini di tempo per poi provare ad attaccare e contrattaccare in montagna, il suo terreno di caccia ideale. Pinot, ormai, sta entrando negli anni più importanti della sua carriera, quelli che lo andranno definire come corridore: esponente del nuovo ciclismo francese, ha tutte le carte in regola per tornare a salire finalmente su quel podio di cui parlavamo all’inizio. Non parte favorito per vincere la maglia rosa, ma tra i tanti che partono in seconda linea potrebbe avere qualcosa in più: oltre le potenzialità a cronometro, anche una maturità che è sembrata uscire in maniera netta nelle ultime competizioni cui ha preso parte.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Valerio Origo