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Golf, Augusta Masters 2018: Patrick Reed prende il largo! Tre colpi su Rory McIlroy. Risale Francesco Molinari
In inglese lo chiamano “moving day“. È il sabato di un torneo di golf, quello che pone le basi per il decisivo giro finale. Il moving day dell’Augusta Masters 2018 non poteva offrire uno spettacolo migliore, creando aspettative per una domenica davvero da non perdere. La pioggia scesa nel corso della giornata ha reso il campo pesante, rallentando i green e aumentando lo spettacolo, con colpi d’attacco e score bassi.
Al comando del leaderboard c’è ancora Patrick Reed, che si è portato a -14. L’americano ha realizzato un altro gran giro: non è partito bene (bogey alla 3), poi ha preso ritmo, soprattutto sui green, realizzando quattro birdie di cui tre consecutivi (dalla 8 alla 10). Il meglio, però, lo ha riservato per la 13 e la 15, dove Reed ha realizzato due approcci notevoli, che gli sono valsi due eagle (il secondo imbucato direttamente). Il totale del giro è stato poi 67, per via di due bogey nei due par-3 delle seconde nove (12 e 16).
Alle spalle di Reed, per forza di cose favorito in vista di domani, c’è Rory McIlroy. Grande protagonista oggi, con un giro in 65 colpi che lo ha portato in seconda posizione a -11, il nordirlandese non ha perso un colpo, riuscendo a salvarsi anche quando ha sbagliato, come alla 13, quando ha mandato tra le piante il tee-shot (complice la pioggia che in quei minuti si era fatta particolarmente intensa). O come alla 8, quando da fuori green ha imbucato l’approccio uscendo addirittura con l’eagle. Domani McIlroy, a caccia dell’unico Major che gli manca, giocherà proprio insieme a Reed in un match che potrebbe regalare lo stesso spettacolo visto nel loro ultimo confronto alla Ryder Cup del 2016, stavolta nella meravigliosa cornice dell’Augusta National.
Ma Rory non è stato l’unico a girare in 65, perché lo stesso ha fatto Rickie Fowler. L’americano è terzo a -9, grazie a una giornata cominciata con un eagle (alla 2) e tre birdie nelle prime nove, e chiusa con altri due birdie alle buche 15 e 17. Lo stesso score lo ha ottenuto anche lo spagnolo Jon Rahm, salito in terza posizione a -8: anche per lui i birdie sono cinque, con un eagle alla 8. Ha brillato meno, invece, lo svedese Henrik Stenson, che ha girato in 70 colpi, quinto a -7. Giornata da incorniciare anche per l’inglese Tommy Fleetwood, sesto a -6 dopo un giro con sette birdie, con un’impressionante sequenza di cinque consecutivi tra la 12 e la 16, rovinata però da un bogey alla 18. Il suo -6 lo tiene comunque in corsa, al pari dell’americano Bubba Watson, da tenere d’occhio in quanto già due volte vincitore (giro in 68) e dell’australiano Marc Leishman, che ha perso qualcosa girando in 73.
Giornata sotto le aspettative anche per Jordan Spieth, in nona posizione a -5. L’americano ha avuto qualche problema di troppo sui green, girando in 71, e ora a -1 insieme al connazionale Justin Thomas (giro in 70). Dietro di loro Dustin Johnson (71) a -4.
Chi ha guadagnato qualche posizione è stato Francesco Molinari. Chicco ha aperto male il giro, con un bogey alla 1, ma poi ha messo a segno quattro birdie tra la 8 e la 14. Purtroppo ha chiuso la giornata così come l’aveva cominciata: alla 18, infatti, ha perso un altro colpo. Il suo giro in 70 gli permette di tornare in pari col par per il torneo, al 21° posto. Par, infine, è stato lo score di giornata di Tiger Woods, ora 40° a +4.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: profilo Twitter PGA Tour