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Golf, Augusta Masters 2018: Reed conquista il primo Major in carriera, rimpianti per Spieth e Rahm. Finale in crescendo per Molinari e Woods. Garcia abdica con poca gloria

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Talento, compattezza e grinta. Ed anche la continuità di rendimento che spesso gli è mancata in passato. Patrick Reed ha mantenuto il sangue freddo nelle battute finali dell’Augusta Masters 2018, indossando la green jacket al termine del primo Major stagionale, letteralmente dominato, seppur con qualche patema nelle ultime buche, quando Rickie Fowler e Jordan Spieth hanno provato a mettergli pressione con un quarto round da sballo.

Il bogey alla prima buca non ha scalfito la concentrazione del fuoriclasse statunitense, che ha vinto il primo Major della sua carriera, piazzando un putt straordinario alla 18 e liberando finalmente la sua gioia. Reed è l’uomo copertina dell’Augusta Masters e a 27 anni raggiunge la sua consacrazione, anche se per gli statunitensi era già un idolo in seguito alle giocate sensazionali che di fatto hanno messo in cassaforte la vittoria del team USA in occasione della Ryder Cup 2016.

Rickie Fowler, intanto, è costretto a rimandare ancora l’appuntamento con la vittoria in un torneo dello Slam, dopo averla sfiorata in quattro occasioni. Il birdie alla 18 sembrava un segno del destino, ma anche stavolta gli è mancato un pizzico di fortuna. Jordan Spieth, invece, a 24 anni è già un habitué dei trionfi nei Major, ma al suo strepitoso ultimo round in 64 colpi fa da contraltare la déblacle del secondo giro con 2 colpi sopra il par, che ha compromesso di fatto le sue chance di vittoria.

Stesso discorso per lo spagnolo Jon Rahm, costretto a recuperare dopo un disastroso primo giro in 75 colpi e rimasto ai piedi del podio in un torneo che avrebbe persino potuto vincere, dimostrando una volta di più di essere attualmente il numero 1 in Europa. Rory McIlroy, intanto, è ufficialmente tornato ad altissimi livelli, ma gli è mancata la zampata nel momento chiave per insidiare la leadership di Reed, più freddo di lui nella fase clou della competizione.

Buona, nel complesso, la prestazione di Francesco Molinari, 20° a fine gara, che fa registrare la sua seconda migliore performance nell’Augusta Masters, dopo il 19° posto nel 2012. Una conferma a livelli importanti, che consente a Molinari di guardare con fiducia ai prossimi Major, consapevole di poter lottare per la vittoria dopo il secondo posto nel PGA Championship 2017.

Tiger Woods, dal canto suo, ha fatto fatica a carburare ed è sceso sotto il par soltanto nell’ultimo giro, conquistando un 32° posto che conferma il suo ritorno ai vertici anche se lascia un pizzico di amaro in bocca a chi sognava la Tigre già in corsa per la vittoria del torneo. La nota più stonata ad Augusta riguarda la prova dello spagnolo Sergio Garcia, detentore del trofeo ma autore di una prestazione da dimenticare. L’iberico ha completato il par 5 della 15 in 13 colpi nel primo round e si è disunito, chiudendo il torneo mestamente al terzultimo posto e abdicando nel peggiore dei modi in favore di uno strepitoso Reed, che si è conquistato a suon di colpi spettacolari la meritata gloria.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter PGA

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