Hockey ghiaccio
Hockey ghiaccio, il destino premia l’Italia a Budapest. Dopo un anno si torna in Top Division
Budapest, pochi secondi alla fine di Slovenia-Italia. Il sogno degli azzurri di tornare subito in Top Division dopo un anno di purgatorio in Prima Divisione sta svanendo. Sloveni e italiani si giocano tutto e la partita si sta risolvendo con il classico pareggio che non fa contenta nessuna delle due squadre. Gli azzurri sono alle corde, schiacciati dalla spinta degli avversari, che decidono di far uscire il portiere per dare l’ultimo assalto. Il puck finisce nelle mani dell’Italia, che nella baraonda finale ci prova più volte ma senza successo. Poi, però, arriva il tre contro due: mancano pochi secondi, Diego Kostner controlla, avanza e spara in rete. Due secondi sul cronometro. L’Italia batte per la prima volta la Slovenia ai Mondiali dopo 27 anni di sconfitte (e un solo pareggio).
Già da sola, questa storia potrebbe essere portentosa. Ma il motore degli eventi era solamente all’inizio della sua corsa, soltanto che gli azzurri non lo sapevano. Siamo sempre a Budapest, è trascorsa qualche ora e stavolta sul ghiaccio ci sono Ungheria e Gran Bretagna. I magiari, esclusi da qualsiasi pronostico alla vigilia del torneo, stanno vincendo per 2 a 1, punteggio che gli regalerebbe la promozione in Top Division a scapito proprio dei britannici, fino ad allora primi, e dell’Italia. L’attacco ospite sta sbattendo contro il muro ungherese. Mancano di nuovo una manciata di secondi e il destino decide di portare a compimento il suo lavoro. Tiro, il puck scivola dalle mani del portiere di casa e finisce a Farmer, che ringrazia e infila in rete, firmando il pareggio che ribalta tutto e regala la promozione alla Gran Bretagna e all’Italia.
Destino, sorte, caso: comunque lo si chiami quello che è accaduto a Budapest ha del miracoloso. Siamo lontani dall’irripetibile Miracle on ice delle Olimpiadi di Lake Placid 1980, ma l’hockey su ghiaccio ha regalato nuovamente una bella storia da raccontare. Il finale dice che l’Italia tornerà in Top Division, soltanto a un anno di distanza dalla retrocessione della stagione passata. Era l’obiettivo della vigilia ed è stato raggiunto, seppure a fatica. Le linee guida del corso del CT Cleyton Beddoes erano, oltre al ritorno nella massima serie, quelle di ringiovanire e dare maggiore spazio agli italiani. La risposta è stata confortante, perché le prestazioni dei vari Lambacher, Deluca, Sullivan sono state davvero convincenti e fanno guardare con positività al futuro. Giovani talenti inseriti in un gruppo impreziosito dall’esperienza di veterani come lo stesso Kostner, Alex Trivellato e Giulio Scandella.
Non è stato un cammino perfetto, perché le pecche ci sono state, come la scarsa capacità di concretizzare le tante superiorità avute a disposizione. Prima dell’ultimo incontro, infatti, una sola volta, nel primo match contro la Polonia, gli azzurri avevano segnato con l’uomo in più. Proprio nel momento in cui più contava, però, questa difficoltà è stata superata, perché con la Slovenia i primi due gol sono arrivati in powerplay. Sintomo di carattere, di un gruppo che ha giocato il torneo con voglia di lottare, la stessa che aveva già consentito di abbattere il Kazakistan per 3-0. Un gruppo che, anche se in modo rocambolesco, è stato premiato dal destino.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: Carola Semino