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Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi 2018: Vincenzo Nibali, il cuore dello Squalo per l’assalto ad una nuova impresa

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Un pizzico di sana follia, il coraggio del leone, il cuore impavido di un orso, la testa meticolosa e le gambe fulminee. Gli ingredienti necessari per vincere la Liegi-Bastogne-Liegi e per entrare sempre di più nella leggenda del ciclismo, caratteristiche imprescindibili per fare saltare il banco e per regalare una domenica di straordinaria follia a un popolo intero.

Vincenzo Nibali è pronto per un’impresa delle sue, per inventarsi l’ennesimo numero da antologia, per scaldare l’anima di tutti i suoi tifosi, per offrire delle gesta memorabili che esaltano l’epopea dei pedali, in pieno stile da inguaribile romantico, erede di invenzioni in bianco e nero che diventano colorate, rinnovate dalla sua esplosività e dalla sua impareggiabile fantasia. Lo Squalo ha tutti gli strumenti per sbranare gli avversari e cercare la vittoria dopo aver già trionfato alla Milano-Sanremo con un mirabolante attacco sul Poggio: alla Classicissima aveva colto tutti in contropiede, alla Decana sarà decisamente più marcato dagli avversari ma sta attraversando uno stato di forma stellare e le sue gambe stanno benissimo come ha dimostrato tra Amstel Gold Race e Freccia Vallone.

Il Trittico delle Ardenne si chiude con la sua Monumento prediletta, quella che lo ha sempre respinto e che non gli ha mai regalato gioie. L’amaro secondo posto nel 2012 è un ricordo indelebile nella mente del siciliano che a tutti i costi vuole arricchire il suo invidiabile palmares: può e devo spiccare il volo, sulle cotes del Belgio può scatenare tutta la sua potenza, possibilmente con un attacco da lontano che può mettere in croce altri big come Alejandro Valverde e Julian Alaphilippe. Enzo non deve arrivare all’ultimo chilometro in un gruppo nutrito ma deve cercare di piazzare la stoccata prima del Saint Nicolas, prima del Muro degli Italiani dove ci sono tutti i nostri immigrati pronti ad attenderlo per una grande festa.

La mitica Redoute (a 36 chilometri dal traguardo) e la Roche-aux-Facos (a 20) potrebbero essere il trampolino giusto prima dell’ultima ascesa che negli ultimi anni è sempre risultata decisiva. Lo Squalo c’è, ha puntato alla Liegi con grande convinzione, la forma è eccezionale e arriva all’appuntamento nel migliore modo possibile: ora bisogna piazzare la stoccata con tutto il suo carisma, con tutta la sua grinta, con tutta la sua forza, come solo lui sa fare.

 





(foto Pier Colombo)

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