Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi, Vincenzo Nibali per spiccare il volo. Lo Squalo vuole la vittoria, l’impresa dopo la Sanremo

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Al via per una nuova magia, per cercare di entrare sempre di più nel mito, per riscrivere la storia, per regalare agli inguaribili romantici del pedale un nuovo numero d’antologia. Vincenzo Nibali è uno degli annunciati favoriti della vigilia alla Liegi-Bastogne-Liegi, si presenta in Belgio con l’obiettivo di fare saltare il banco e di conquistare quella vittoria che era sfumata nel 2012: la Doyenne è un vecchio pallino dello Squalo che da sempre va a caccia del successo sulle cotes della Classica Monumento più vecchia ma che per diversi motivi lo ha sempre respinto.

L’orgoglio degli italiani all’estero, in una terra ricca di nostri immigrati che domani sperano di sventolare nuovamente il tricolore. Lo aspettano tutti sul Saint Nicolas, il Muro dei nostri compaesani, ma deve arrivare a quel punto davvero da solo per non rischiare la beffa da parte di corridori che possono essere tecnicamente più abili su uno strappo così particolare. Servirà attaccare da più lontano per mettere alle corde gli annunciati Alaphilippe e Gilbert, per smuovere la gara e rimescolare le carte evitando una risoluzione nell’ultimo chilometro come è accaduto più volte negli ultimi anni.

Enzo è reduce dalla meravigliosa vittoria alla Milano-Sanremo, ha già conquistato due Giri di Lombardia e spera di poter riscrivere nuovamente il suo palmares già mitologico con il successo in una terza Monumento: la doppietta Classicissima-Decana è assolutamente nelle sue corde, dovrà cercare di spiccare il volo per fare sognare tutta l’Italia. A inizio stagione aveva dichiarato che la Liegi era il suo grande obiettivo della primavera e si presenta in un ottimo stato di forma come ha già fatto vedere alla Amstel Gold Race e soprattutto alla Freccia Vallone dove ha cercato un attacco da lontano per sovvertire gli schemi già bloccati di una corsa che si è sempre risolta sul Muro di Huy.

La condizione c’è, le gambe sono eccezionali, la mentalità è quella giusta, la convinzione non ha eguali: questo Nibali è da Fiandre, pronto a riscrivere la storia, pronto a riportare il trofeo in Italia dopo undici anni dall’affermazione di Danilo Di Luca, sei stagioni dopo il suo amaro secondo posto, nella Classica del cuore.

 





(foto Valerio Origo)

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