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MotoGP, GP Americhe 2018: che il buonsenso tra Valentino Rossi e Marc Marquez prevalga per non degenerare in una corrida

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La MotoGP vola ad Austin, ma forse la testa di molti è rimasta a Termas de Río Hondo. Il sorpasso tentato da Marc Marquez ai danni di Valentino Rossi sarà inevitabilmente il tema principale in pista nel GP delle Americhe, soprattutto nel caso in cui i due dovessero trovarsi molto vicini in pista. Il rischio che possano ripetersi i fattacci del 2015 è alto ma potrebbe essere facilmente scongiurato facendo prevalere il buon senso.

Partiamo dai fatti. Marquez era impegnato in una rimonta furiosa nel GP di Argentina, dopo aver dovuto scontare un ride through per aver fatto spegnere la moto in partenza ed essere poi ripartito dalla griglia stessa e non dalla pit lane. Il catalano, già autore di un sorpasso con contatto su Aleix Espargarò, con obbligo di cedere una posizione al pilota che seguiva come penalità, è quindi giunto in scia a Valentino Rossi. Alla penultima curva, ecco l’episodio: Marquez ha visto uno spiraglio, piccolo, piccolissimo, e si è buttato, tamponando il pilota italiano costretto così ad allargare la sua traiettoria fino a cadere, con le ruote della sua moto a contatto con l’erba. Marquez ha provato a scusarsi andando al box Yamaha ma è stato respinto; Rossi è stato molto duro nelle sue dichiarazioni post-gara.

Marc Marquez ha compiuto una manovra azzardata, questo è fuori discussione ma non sembra nulla di nuovo e mai visto su una pista del Motomondiale. Ai piloti capita di oltrepassare il limite, è nella loro natura ed è proprio questa capacità a renderli più vincenti di altri. Valentino ne sa qualcosa. La manovra non è risultata nuova nemmeno per il circuito di Termas de Río Hondo. Due anni fa, infatti, i protagonisti di un episodio del tutto simile furono Andrea Iannone e Andrea Dovizioso, con conseguenze peggiori perché in quel caso caddero entrambi.

È questa scia di polemiche danneggia la MotoGP quasi più della manovra di Marquez. Sono queste parole a creare un clima teso. Il non correggere il tiro, ma anzi, insistere (leggi qui il post di Valentino su Instagram) non fa che aggravare la situazione. Se quanto successo in pista danneggia questo sport, si fa fatica a comprendere a chi possano fare bene queste pubbliche esternazioni. Non si chiede a Rossi di provare simpatia per Marquez, né di accettarne i comportamenti in pista. Ma di far prevalere il buon senso sì.

Proprio come accaduto ieri in Cina, con Sebastian Vettel nei panni di Rossi e di Max Verstappen in quelli di Marquez. Ma con la differenza che il tedesco ha liquidato come semplice incidente di gara la manovra del pilota olandese preferendo parlarne con il diretto interessato.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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