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MotoGP
MotoGP, GP Americhe 2018: pista ostica per la Ducati. Se Andrea Dovizioso dovesse limitare i danni anche qui…
L’attesa per il terzo round del Mondiale 2018 di MotoGP, previsto negli Stati Uniti, sta per finire. Sul tracciato di Austin (Texas) i piloti della classe regina torneranno in scena dopo la folle corsa di Termas de Rio Hondo (Argentina). Marc Marquez, autore di una prestazione altamente negativa, vorrà riscattarsi su un circuito che lo ha sempre visto vittorioso da quando è entrato a far parte del calendario iridato: dal 2013 al 2017 solo vittorie per Marc e l’appellativo di “Capitan America” non è casuale.
Storia diversa per Andrea Dovizioso. Il pilota della Ducati, secondo in campionato alle spalle del sorprendente britannico Cal Crutchlow (vittorioso in Argentina), ha una storia di alti e bassi negli States: il secondo posto del 2015 ed ll terzo del 2014 sono accompagnati dal ritiro del 2016 e dalla sesta e settima piazza del 2017 e del 2013.
“Sarà una pista difficile per noi“, questo il commento del “Dovi”, pensando a ciò che lo aspetta. Il COTA Circuit of the Americas, disegnato dall’architetto tedesco Hermann Tilke, è uno dei pochi al mondo a veder correre sia il Motomondiale e sia la Formula Uno ed ha caratteristiche particolari. Il layout della pista sfrutta, infatti, i dislivelli naturali offerti dalla zona, sui quali Tilke ha inserito intelligentemente una sequenza di curve di altri tracciati noti: da Silverstone ha ripreso Maggotts e Backetts, da Istanbul il curvone a 180°, dall’Hockenheim ring il celebre Motodrom.
Un circuito lungo circa 5,5km dotato di venti curve (nove a destra ed undici a sinistra) nel quale è necessario avere una moto molto stabile in frenata, per la presenza di tantissimi punti di staccata (anche violenti), e agile in percorrenza, specie nelle curve lente (1,11,12,15 e 20). In questo senso la GP18 ed il forlivese, notoriamente un gran staccatore, potrebbero avere vantaggi e svantaggi soprattutto per i problemi relativi al turning della D16.
Dovizioso è cosciente di questi aspetti e servirà una gara di grande consistenza, cercando di incamerare più punti possibili. Tenendo conto del grande equilibrio di questo Mondiale, infatti, massimizzare il riscontro finale, su circuiti non così favorevoli, è un dovere se si vuol puntare al titolo. Questo è l’obiettivo di Andrea e la tappa di Austin potrà essere decisiva in questo senso.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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