MotoGP
MotoGP, GP Argentina 2018: sarà ancora Andrea Dovizioso contro Marc Marquez. Valentino Rossi può fare da terzo incomodo
Secondo round del Mondiale MotoGP, in Argentina, a Termas de Río Hondo. La stagione 2018 si è aperta così come si era conclusa quella scorsa, con Andrea Dovizioso e Marc Marquez protagonisti di un duello serrato, vinto in Qatar dal pilota della Ducati. Si riparte da qui, dai due duellanti e da un Valentino Rossi pronto ad inserirsi, con tutti gli altri a caccia di risposte.
DOVIZIOSO VS. MARQUEZ – Andrea non ha buoni ricordi in Argentina. Nelle ultime due edizioni, infatti, prima Andrea Iannone, poi Aleix Espargaro, gli hanno impedito di arrivare al traguardo. Quest’anno, però, quello che arriva a Termas de Río Hondo è un pilota completamente diverso, cresciuto fino a giocarsi il Mondiale e in sella ad una moto finalmente completa. Il GP di questo fine settimana servirà anche da ulteriore conferma, su un tracciato storicamente poco favorevole alla Desmosedici. Tutto il contrario di Marquez: sebbene anche lui non abbia concluso due delle ultime tre edizioni del GP d’Argentina (due cadute), il circuito si adatta meglio alla sua RC213V. Il resto lo fa il talento dello spagnolo: se a Losail, su un pista poco amica per la Honda, è riuscito a sfiorare la vittoria all’ultima curva, qui non potrà che essere lui l’uomo da battere.
ROSSI TERZO INCOMODO – Ma non sarà una lotta ristretta a due piloti, perché Valentino Rossi è pronto ad inserirsi, dopo aver guardato da vicino Dovi e Marc lottare in Qatar. Qui, infatti, la sua M1 sembra trovarsi a proprio agio (tre podi consecutivi con una vittoria). Quest’anno servirà qualcosa in più, visto che c’è ancora un po’ di gap tra la Yamaha e le due rivali dirette. Di miglioramenti da fare ce ne sono diversi (l’accelerazione in primis), ma dopo la prima gara non va così male come si poteva pensare. Merito soprattutto di Rossi, bravo a centrare il terzo posto a Losail, e fiducioso in vista dell’Argentina.
FIDUCIA – Ma questa è la parola chiave un po’ per tutti nel paddock, alla vigilia del GP. Lo è per Maverick Viñales, che qui lo scorso anno ha vinto, dichiaratosi motivato in vista del fine settimana, ma anche per Johann Zarco, già in pole in Qatar ma poi limitato dalle gomme in gara. Soprattutto, lo è per Jorge Lorenzo, sfortunatissimo a Losail per via del problema ai freni. Sarà un weekend di risposte importanti per lo spagnolo, anche considerando che la questione rinnovo si fa sempre più spinosa. Fiducia è la parola chiave anche per Andrea Iannone, in crescita al pari della sua Suzuki.
IL CIRCUITO – Costruita nel 2007 e successivamente modificata nel 2012, la pista dell’Autodromo de Termas de Río Hondo misura 4.805 km, con 14 curve, 9 a destra e 5 a sinistra. L’asfalto è stato rifatto in alcuni punti, aspetto che ha convinto la Michelin a portare una soluzione in più in Argentina, per non incappare nel problema avuto dodici mesi fa, legati al fondo particolarmente abrasivo.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo