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MotoGP, Marc Marquez pericolo pubblico. Stende Valentino Rossi, ma non solo. Tutte le sue manovre oltre il limite nel GP di Argentina

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Ha vinto Cal Crutchlow ed è un peccato perché se ne parlerà poco. Sul podio hanno chiuso Johann Zarco e Alex Rins, quest’ultimo al primo podio in MotoGP, ma forse nessuno se ne ricorderà. Il GP di Argentina passerà alla memoria per il comportamento di Marc Marquez. Lo spagnolo ha rubato la scena a Termas de Río Hondo, questo è fuori discussione. Una gara iniziata già in maniera del tutto inusuale, con Jack Miller tutto solo in griglia, è poi letteralmente esplosa per “merito” del campione del mondo in carica.

Già alla partenza, infatti, Marquez ha regalato una scena atipica. La sua moto si è spenta al posizionarsi in griglia e lo spagnolo ha provato quindi a spingerla a mano. Nella confusione che regnava da diversi minuti, però, una volta riaccesa, i commissari di gara non l’hanno fatto rientrare in pit lane ma l’hanno fatto riaccomodare in griglia. Chiaramente Marc ha dovuto guidare contromano per riportarla in posizione e pertanto è stato penalizzato dopo pochi giri, quando, tra l’altro, aveva già raggiunto, superato e staccato Miller.

Ma questo è stato solo l’inizio. Il ride through ha quindi costretto il pilota della Honda a una rimonta furente. Il primo a farne le spese è stato Aleix Espargaro: lo spazio era praticamente assente ma Marquez se l’è preso di forza, di fatto tamponando il connazionale e costringendolo ad allargarsi. Le scuse col braccio sono servite a poco: altra penalità, con il catalano costretto a cedere la posizione.

La gara è quindi proseguita in maniera più o meno tranquilla, fino alla fine, quando Marquez ha ripetuto la manovra. E a farne le spese stavolta è stato Valentino Rossi. Un incrocio già visto, che per forza di cose riporterà quel clima teso che ha regnato nel 2015. Marc si è infilato dove non c’era spazio, ha tamponato il suo rivale, entrambi si sono allargati e il Dottore, finito con le ruote sull’erba, è scivolato. Frittata completa. Una manovra sciagurata, frutto di un’aggressività immotivata in quella fase di gara (Marquez “ne aveva di più” rispetto a Rossi e lo avrebbe passato in ogni caso), con l’aggravante della reiterazione del reato.

Un peccato, a dir poco, perché con la sua manovra lo spagnolo ha rovinato non solo la sua gara, ma soprattutto quella di altri piloti. La penalizzazione, nel secondo caso, è stata di 30″, abbastanza da portarlo fuori dalla zona punti. E dire che tra i due contatti, quelli con Espargaro e Rossi, Marquez aveva guidato da autentico fenomeno, rimontando fino alla quinta posizione al traguardo, diventata poi 18esima. Ma tutto passerà in secondo piano: la gara sarà ricordata per la sua condotta da “pericolo pubblico”.

 





 

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Foto: Valerio Origo

2 Commenti

1 Commento

  1. LINO

    10 Aprile 2018 at 19:22

    io penso che sulle 500 2 tempi 0 eletronica il 93 invece di dare 1 sec. a settore darebbe 3 sec. a settore evviva i paurosi che con la pista ambigua guidano la vespa piaggio forza rossi a dimenticavo un poco di tosse e forza anche dovizioso, giusto x mettere un,altro nome.

  2. Luca46

    8 Aprile 2018 at 22:10

    Non ha guidato da fenomeno. Ha guidato senza testa. I fenomeni la testa ce l’hanno. Mi viene il dubbio che nell’era dei 500cc senza elettronica farebbe fatica a mettere insieme 3 curve di fila.

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