Oltre Cinquecerchi
Pattinaggio artistico a rotelle, la rivoluzione del nuovo sistema di punteggio. Parla Nicola Genchi: “Fondamentale partire da idee condivise”
Il pattinaggio artistico a rotelle si evolve. Dopo anni di sperimentazione e studio, il nuovo sistema di punteggio Rollart ideato dal responsabile delle giurie internazionale Nicola Genchi entra nel vivo venendo attuato in importanti trofei internazionali prima dell’inserimento definitivo previsto per il 2019.
Il sistema Rollart è destinato a rivoluzionare per sempre la disciplina rotellistica. Se infatti nella modalità attuale il giudice è chiamato a visionare la prestazione dell’atleta valutando, in due punteggi, la performance nel suo complesso stilando una classifica personale, nel nuovo sistema, difficile adattamento per via della diversità di regole e valori all‘ISU Judging System, verrà introdotto un pannello tecnico in cui uno specialista (technical specialist) individuerà gli elementi realizzati dagli atleti attribuendo loro un livello di difficoltà ed eventuali errori che poi verranno valutati singolarmente e nel dettaglio dei giudici; la somma degli elementi tecnici e dal punteggio delle componenti del programma genererà, esattamente come sul ghiaccio, una classifica non basata sul singolo piazzamento del giudice ma dalla somma degli elementi valutati.
Abbiamo intervistato Nicola Genchi, in questo momento impegnato in giro per il mondo per svolgere seminari internazionali su questo importante nuovo sistema di punteggio che, siamo certi, cambierà in meglio le sorti della disciplina.
Ciao Nicola. Da dov’è nata l’esigenza di voler cambiare il sistema di punteggio nel pattinaggio artistico a rotelle?
L’esigenza è nata per due motivi precisi: il primo è che nel corso degli anni molti allenatori della nazionale lamentavano alcuni criteri di valutazione del punteggio b, ovvero quello dell’impressione artistica che per noi giudici è sempre stato un problema in quanto è sempre stato ingiustamente condizionato in qualche modo dal punteggio del contenuto tecnico. Negli anni infatti ci sono stati pattinatori che hanno presentano difficoltà abbastanza complesse dimostrando un bagaglio artistico povero, e ovviamente viceversa. Dopo quindi un imput del componente SIRI Sara Locandro, parliamo di circa dieci anni fa, ho cominciato a pensare a come cambiare le cose. Contemporaneamente il ghiaccio stava cominciando a rivoluzionare il proprio mondo grazie all’ISU Judging System. Ho allora cominciato a studiare il loro regolamento nel dettaglio e poi ho seguito la storia del nuovo sistema. La seconda e più forte motivazione è che, come responsabile delle giurie internazionali dal 2005 ad oggi, ero arrivato ad una situazione insostenibile in quanto proprio nelle gare più importanti in campo internazionale venivano evidenziate le lacune del nostro attuale sistema, dovute soprattutto ad una non corretta comunicazione e condivisione dei regolamenti legata ad una assoluta indipendenza di alcuni paesi del mondo e, purtroppo anche nel nostro stesso continente, dove ogni nazione fondamentalmente si comporta in maniera diversa: facendo un rapidissimo esempio in Italia nel nostro attuale sistema un salto come il doppio axel ha un valore di 7.8; in Germania, dove l’elemento è considerato molto difficile, hanno deciso di applicare un coefficiente di 8.5. A livello professionistico questo non deve accadere. Questo esempio sembra banale ma svela il problema del sistema tradizionale: il Rollart, al di là del cambiamento nel sistema, è un vero e proprio reset che porterà a parlare una stessa lingua in tutto il mondo”.
Effettivamente ai Campionati del Mondo non di rado si vedono moltissime discrepanze di punteggio tra i giudici, talvolta anche di un punto. Piuttosto insolito specialmente per noi italiani…
Certo. Questo accade dopo che comunque il presidente di giuria ha cercato una mediazione e trovato un accordo. Rollart certamente non risolverà tutti i problemi, così come non li ha risolti del tutto sul ghiaccio, però permetterà una discussione puntuale su tutti gli elementi che verranno giudicati, cosa che prima era impossibile fare in quanto l’analisi rimaneva superficiale. Ora invece soprattutto il punteggio tecnico consente delle risposte più precise e soprattutto oggettive.
Quali sono stai i feedback degli altri paesi, storicamente più indietro tecnicamente rispetto all’Italia?
Il feedback degli altri paesi è stato sorprendentemente positivo. Tutte le nazioni, anche quelle nettamente più indietro, sono rimaste davvero entusiaste. Loro stanno prendendo questo sistema come un nuovo inizio, come un nuovo spunto per lo studio, per capire bene alcuni concetti che fino a oggi non erano particolarmente chiari, sentendosi più protetti in quanto capiscono, chiedono di più e sanno che devono seguire alcune linee guide che prima non erano scritte da nessuna parte, vedi per esempio le regole sui passi. Poi è normale che, come tutte le cose nuove, ci saranno dei problemi. Ma stavolta di questi potremmo discuterne con dei dati oggettivi. Per gli atleti di tutte le nazioni andare al Campionato del Mondo non sarà più un terno al lotto basato sul non sapere quanto effettivamente può valere il proprio programma di gara. Con Rollart saranno consapevoli di poter partecipare con un programma che ha un potenziale di punteggio che potrà essere maggiore o minore di quello base, ma qualsiasi scelta dal giudice potrà finalmente essere motivata con razionalità. Dopo i primi tempi di confusione l’approccio è stato magnifico. Sono rimasto davvero a bocca aperta. Per questo motivo sto girando tantissimo in questo periodo dalla Cina agli Stati Uniti, parteciperò anche a dei Campionati Nazionali, giudicherò alcune gare in Portogallo. C’è un fermento incredibile.
Anche per i giudici sarà comunque una rivoluzione positiva. Spesso il dover pensare in primis alla classifica porta a situazioni difficilissime…
Assolutamente sì. Il giudice non dovrà più fare dei paragoni tra gli atleti, né classifiche, né conteggi. Dovrà valutare quello che vede, elemento per elemento, con determinati criteri. C’è da dire anche che con Rollart, esattamente come sul ghiaccio, il giudice esce molto di più allo scoperto in quanto viene pubblicata dopo la gara la scheda con i punteggi dettagliati, quindi magari ad alcuni colleghi con una determinata mentalità questo aspetto può causare inizialmente qualche perplessità.
Come specialità qual è stata la più difficile da inserire all’interno del sistema rollart?
Indubbiamente il pattinaggio sincronizzato. Anche per questo sono stato invitato agli scorsi Campionati Nazionali di Conegliano (Treviso) in cui con gli allenatori abbiamo parlato tantissimo del futuro e di come si evolverà la specialità. In quell’occasione mi sono proprio sentito di ringraziare gli allenatori di precision che sono stati davvero aperti e disponibili. Se infatti nella specialità del singolo l’aspetto di maggior cambiamento riguarda soprattutto la parte delle components giudicate in maniera indipendente e finalmente svincolate dal primo punteggio, nel precision il cambiamento è radicale, soprattutto nell’impostazione tecnica degli elementi. Prima il precision era un insieme di figure, a volte anche spettacolari. Ora con il nuovo sistema siamo arrivando ad una specialità più tecnica, forse nei primi tempi meno spettacolare ma più gradevole da un punto di vista coreografico. Al seminario internazionale che abbiamo svolto nel mese di gennaio a Roma ho specificato agli allenatori che non stiamo perdendo l’identità. Con questo sistema noi non vogliamo adeguarci al ghiaccio bensì pulire la disciplina, pulirla tecnicamente per poi davvero costruire quello che vogliamo. Per farlo però dobbiamo creare la nostra identità partendo da delle idee condivise. Oltre al precision cambia anche un po’ la danza, in cui abbiamo introdotto degli elementi nuovi.
Come saranno svolte le selezioni per il pannello tecnico? Penso ad esempio alle figure del technical specialist. Come sta procedendo questo aspetto? Il ruolo potrà essere ricoperto anche dagli allenatori come accade nel ghiaccio?
Questo è un aspetto molto importante. Abbiamo cominciato la formazione con il seminario internazionale di Roma. Iniziative di questo tipo verranno effettuate una volta l’anno cambiando continente in modo da dare a tutti la possibilità di partecipare. In queste occasioni ci saranno degli esami molto difficili da affrontare. Basti pensare che a Roma su tanti candidati che hanno partecipato all’esame per il pannello di libero e coppie di artistico sono passati in ventidue. In Gennaio svolgeremo il seminario in Florida, ad Orlando, dove faremo anche gli esami per technical specialist di danza e precision. Come formazione mi sto impegnando per svolgerla in maniera costante in tutto il mondo: in Argentina c’è un progetto importante, sono appena tornato da Shangai dove ho lavorato con i colleghi cinesi e tawanesi. Sto cercando in questo momento di fare un lavoro su alcune nazioni che magari sono rimaste un po’ fuori. La preparazione va fatta con delle linee guida tramite materiale online. Per questo la World Skate ha in progetto di elaborare una piattaforma formativa digitale che avrà degli appuntamenti fissi sia per gli allenatori sia per i giudici con materiali didattici e interattivi. Pensiamo che alla base di tutto ci deve essere la condivisione. A livello internazionale tutte le varie nazioni stanno cercando ovviamente di portare avanti quelli che erano i “vecchi” giudici internazionali per i pannelli tecnici. Non è però tuttavia detto che un giudice internazionale possa essere un buon specialista; questo però non significa che non sia capace o non sia culturalmente preparato bensì che, come per ogni lavoro, non sia particolarmente adatto a quello del pannello tecnico che presenta diversi parametri: decisionali, di precisione e di carattere. In questo momento non abbiamo accettato candidature di allenatori. Ci sono però alcuni tecnici molto bravi che smetteranno in futuro di allenare e potrebbero avvicinarsi a questo mondo.
Questo sarà l’ultimo anno con il sistema tradizionale. Tuttavia già da alcuni anni atleti di vertice e non stanno già lavorando nella nuova ottica del rollart. Quali sono gli appuntamenti di questa stagione?
Il primo passo enorme quest’anno sarà la Coppa di Germania, valutata interamente con il nuovo sistema, così come il Sedmak di Opicina e Il Trofeo Barbieri. Andrò inoltre in America per le selezioni dei Giochi Americani del 2019 dove vogliono che il sistema sia il medesimo a quello del prossimo anno. Molti atleti di tutto il mondo si stanno già adeguando al nuovo sistema e, dai video che mi mandano, già posso anticipare che vedremo davvero delle cose bellissime. Quest’anno sarà un banco di prova davvero importante. Nei Campionati Italiani invece ci saranno due giurie in parallelo, una tradizionale e l’altra Rollart, ultimo step prima dell’introduzione definitiva.
Salutandoci ti chiedo: il sistema rollart era stato sperimentato qualche tempo fa anche in alcune gare della specialità degli obbligatori. Il tentativo è stato accantonato? Quali sono, inoltre, i tuoi progetti futuri?
Purtroppo gli obbligatori stanno perdendo un po’ di atleti. Per riuscire a pattinare bene e valorizzare i components bisogna svolgere un tipo di allenamento preciso. Esattamente per questo motivo molti allenatori spendono fin da subito il tempo che hanno a disposizione lavorando con le flessioni, con i passi, sui fili e sulla pattinata, elementi fondamentali per quanto concerne le componenti del programma. Molti piccoli pattinatori per questi motivi stanno lasciando la specialità degli obbligatori. Per ora invece sto lavorando per portare nel nuovo sistema anche i quartetti, piccoli gruppi e grandi gruppi, progetto a cui tengo moltissimo.
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: Raniero Corbelletti