Pentathlon
Pentathlon, Mondiali Youth A 2018: rassegna da ricordare per Alice Rinaudo, bene le azzurrine
Due indicazioni possiamo trarre dai Mondiali Youth A di pentathlon moderno appena conclusi a Caldas da Rainha, in Portogallo: la prima è che il futuro dello sport del soldato in Italia appare davvero roseo, la seconda è che questo futuro è tutto a tinte femminili. In terra lusitana le quattro medaglie infatti sono arrivate tutte dal settore in rosa.
La vittoria nel medagliere è sfuggita all’ultima gara, a beffarci l’Egitto, che, a parità di ori, tre, ha vinto un argento in più (due contro uno) e tre bronzi (mentre l’Italia non è mai salita sul gradino più basso del podio). La seconda piazza finale certamente non sminuisce quanto fatto dai nostri pentatleti.
Citazione d’obbligo anche per Maria Lea Lopez, d’argento nell’individuale dietro l’inarrivabile compagna e d’oro assieme alla stessa nella staffetta e nella gara a squadre. Buono anche il bilancio per Maria Beatrice Mercuri, ottava nell’individuale, il cui punteggio ha contribuito in maniera fondamentale alla conquista del titolo iridato a squadre.
Male invece il resto della comitiva italiana: Ludovica Montecchia non ha centrato la finale, così come non ci sono riusciti neppure Giorgio Malan, Stefano Frezza ed Emanuele Tromboni tra gli azzurrini. Ci è riuscito il solo Giorgio Micheli nella gara maschile, chiusa poi al 17° posto. Lo stesso Micheli, assieme a Frezza si è poi classificato sesto nella staffetta maschile.
Medaglia di legno per Malan e Mercuri nella staffetta mista: i due saranno protagonisti, sia a livello individuale che in coppia agli YOG che si terranno ad ottobre a Buenos Aires, manifestazione per cui si sono qualificati lo scorso anno nella gara di selezione europea tenutasi proprio a Caldas da Rainha. La speranza per loro è che i risultati a cinque cerchi siano migliori di quelli ottenuti ai Mondiali.
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Foto: FIPM
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roberto.santangelo@oasport.it