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Superbike
Superbike, Round Aragon 2018: è già lo spartiacque della lotta tra Ducati e Kawasaki
“Questa potrebbe essere la fase più delicata del campionato“. A dirlo è stato Jonathan Rea, che meglio non poteva fotografare l’avvio del Mondiale Superbike 2018. Il prossimo appuntamento, quello di Aragon, rischia di essere già uno spartiacque fondamentale nella lotta tra Kawasaki e Ducati.
È un Mondiale equilibrato, e non solo per la decisione di ridurre la potenza dei motori ed evitare un altro dominio della Kawasaki. A supportare questa tesi sono alcuni numeri. Da quando è in KRT, Rea non aveva mai totalizzato meno di 95 punti dopo i primi due Round; quest’anno ne ha 67, avendo vinto una sola gara di quattro disputate (la prima in Thailandia). Addirittura, nella seconda manche di Buriram, per la prima volta dal 2015 mancava una Kawasaki sul podio.
Equilibrio merito soprattutto dei passi avanti compiuti dalla Ducati. La stagione era cominciata con diverse incognite, relative soprattutto al fatto che si tratta dell’ultimo anno della Panigale R. I risultati, invece, sono stati piuttosto confortanti. Prima in Australia Marco Melandri (doppietta), poi in Thailandia Chaz Davies. In casa Ducati sono pronti a tenere viva la lotta, ben consapevoli che tanto passerà dalla conferma di Aragon, contro una Kawasaki che non starà di certo a guardare. C’è fiducia, se non altro perché il circuito è tradizionalmente favorevole sia alla moto che ai piloti (Melandri ha vinto due volte, Davies sei con due doppiette).
Lotta iridata che coinvolge Ducati e Kawasaki ma in cui sono pronti in tanti a fare da terzo incomodo. In primis, il team Barna Racing, che con Xavi Forés è già salito due volte in quattro gare sul podio. A Buriram, poi, anche la Yamaha ha compiuto dei passi avanti, portando sia Alex Lowes che Michael van der Mark sul podio in gara-2. Creando soprattutto aspettative per il prosieguo della stagione.
IL CIRCUITO – Lungo 5.344 km, porta anche questo circuito la firma di Hermann Tilke. La pista, visto il periodo dell’anno in cui si gareggia, sarà un banco di prova importante per le gomme, dal momento che le temperature non troppo elevate potrebbe incidere sul consumo e soprattutto sulle prestazioni. L’asfalto, poi, è particolarmente aggressivo, ruvido e abrasivo, e richiederà quindi un buon compromesso in termini di velocità e stabilità, per via della presenza di tanti cambi di direzione.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo