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Tennis, ATP Barcellona 2018: Novak Djokovic ancora ko! Il serbo perde al secondo turno contro Klizan
Novak Djokovic e Barcellona, una storia mai nata. E’ proprio il caso di dirlo, dovendo raccontare l’eliminazione dell’ex n.1 del mondo nel match di secondo turno dell’ATP 500 in Catalogna. Come nel 2006 (in quel caso l’eliminazione fu al primo turno) il rosso spagnolo boccia un Nole ombra di se stesso, lontano dal suo 100%. Dopo i piccoli segnali di ripresa intravisti a Montecarlo (ottavi di finale e ko contro Dominic Thiem in tre set), Djokovic si è arreso allo slovacco Martin Klizan (n.140 ATP) con il punteggio di 6-2 1-6 6-3 denunciando i soliti cali nel corso dell’incontro di cui il rivale ha approfittato. Gli organizzatori, già giù di morale per i ritiri di Nishikori e Chung, vedono sfumare il sogno di un possibile confronto tra Novak e l’idolo di casa Rafael Nadal.
Venendo alla cronaca, l’avvio dell’attuale n.12 del mondo è sconfortante. Lo 0% dei punti ottenuti con la seconda di servizio è un po’ la cartina di tornasole di un Nole che subisce il tennis di un Klizan molto solido e quadrato, bravo a sfruttare gli errori del suo più quotato avversario e ad imprimere nel proprio tennis accelerazioni di rara potenza. Una frazione a senso unico conclusa sul 6-2 in 33′ dallo slovacco.
Nel secondo set, la testa di serie n.6 si ridesta dal proprio torpore salendo decisamente di livello con la battuta (94% di prime in campo e l’88% dei punti realizzati) mente il n.140 del mondo sembra quasi sorpreso dalla ritrovata verve di Djokovic. In maniera duale al primo parziale è il serbo a sorridere con un secco 6-1.
Si va al terzo decisivo set ed entrambi i giocatori esibiscono un’ottima costanza al servizio, concedendo le briciole alla risposta dell’avversario. L’equilibrio si rompe quando Novak, scendendo a rete, commette due clamorosi errori, a rappresentazione del suo difficile status, che consentono a Klizan di servire per il match. La speranza del pubblico che vi sia una reazione svaniscono immediatamente assistendo all’ottima gestione dello slovacco che condanna l’ex n.1 del ranking (6-3).
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: profilo twitter Roland Garros