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Ciclismo
Tour de France 2018, decisiva la tappa sul pavé con arrivo a Roubaix. Vincenzo Nibali: “Più duro del 2014”
Per vincere il Tour de France 2018 bisognerà saper pedalare sulle strade della mitica Parigi-Roubaix. Domenica 15 aprile, nona tappa della Grande Boucle: partenza da Arras ed arrivo proprio a Roubaix. Oltre 20 chilometri sulle pietre per un totale di 15 settori di pavé. Ci sarà Mons-en-Pévèle, mentre il finale ricalcherà quello della Parigi-Roubaix, escluso il Carrefour de l’Arbre. Nelle cinque precedenti frazioni al Tour de France sul pavé, il totale dei chilometri sui settori della Regina delle Classiche non aveva mai superato i 13 chilometri: quest’anno i corridori dovranno pedalare su strada dissestata per 21 km e 700 metri.
Insomma, una tappa che potrebbe provocare distacchi abissali, ancor più che su Alpi e Pirenei. Ricordate l’edizione 2014? Vincenzo Nibali fece la differenza su Chris Froome ed Alberto Contador, rifilando loro oltre due minuti e, di fatto, ipotecando la maglia gialla.
Lo Squalo dello Stretto, pur non avendo mai partecipato alla Parigi-Roubaix (e chissà che non decida di farlo in futuro, magari nella parte finale della sua carriera, quando non potrà più competere per i Grandi Giri), ha dimostrato sempre un grande feeling con il pavé, quasi una predisposizione naturale.
Ieri Nibali ha visionato proprio la nona tappa del Tour de France: “Rispetto al 2014 e 2015, alcuni settori di pavé li ho provati e sono più pericolosi. E lo saranno ancora di più se pioverà. In alcuni c’era tanta acqua sui lati, e tanto fango. Senza dubbio sarà una tappa molto importante“, ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport.
Eloquente il commento da parte di Franco Pellizotti, fido gregario del fuoriclasse della Bahrein Merida: “Una sofferenza. Peggio di una tappa di montagna“.
Come nel 2014, dunque, le pietre della Parigi-Roubaix potrebbero risultare decisive per l’assegnazione della prossima maglia gialla. Sarà una Grande Boucle che premierà davvero il corridore più completo, capace di difendersi in salita, a cronometro ed anche sulle strade delle Classiche del Nord.
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federico.militello@oasport.it
Foto: Valerio Origo