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Boxe, Clemente Russo: “L’esclusione dalle Olimpiadi segnerebbe la fine del nostro sport”

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Clemente Russo, emblema del pugilato italiano, attraverso le colonne di Leggo, interviene sul difficile momento della disciplina che, a causa dell’annoso problema delle giurie corrotte, rischia di essere addirittura escluso dal programma olimpico di Tokyo 2020. Il campione azzurro ha parlato della necessità di risolvere il problema per evitare il declino della disciplina.

Il pugile campano ha dichiarato: “Fuori dal programma dei Giochi il nostro sport rischierebbe di morire. Non posso pensare ad Olimpiadi senza boxe, sono preoccupatissimo ma non voglio e non posso crederci. Il CIO deve capire che non bisogna punire il pugilato, ma chi sbaglia, chi è corrotto, che fa del male alla credibilità del nostro sport. Mi aspetto che l’AIBA faccia qualcosa per risolvere il problema. Fuori i corrotti dalla boxe. Io a Rio 2016 fui derubato da una vittoria nei quarti, poi però hanno radiato vari giudici“.

La minaccia del CIO potrebbe davvero essere attuata, a discapito di tutti i pugili che sono rimasti dilettanti per poter prendere parte alle Olimpiadi: “Ad un’ipotesi del genere non ci penso. Per il pugilato ho messo da parte le altre mie passioni, il cinema e la tv. Ho un altro film in programma dopo Tatanka, ma ci sarà tempo perché sono e sarò ancora un atleta di livello mondiale. Io non mollo e continuo. Voglio credere che presto usciremo tutti da questo incubo“.





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Foto: Pagina Facebook World Series of Boxing

roberto.santangelo@oasport.it

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