Calcio
Calcio, Roberto Mancini: “Non ho la bacchetta magica. Serve tempo ma resto fiducioso”
Prima giornata di lavoro a Coverciano per Roberto Mancini, da allenatore della Nazionale Italiana di calcio, e prima conferenza stampa. In mattinata, il tecnico ha diretto l’allenamento in vista delle amichevoli con Arabia Saudita (28 maggio a San Gallo), Francia (1° giugno a Nizza) e Olanda (4 giugno a Torino). Il neo ct azzurro, dopo le defezioni di Emerson Palmieri e Claudio Marchisio, costretti a saltare per infortunio gli ultimi impegni stagionali con la maglia del Bel Paese, dovrà fare a meno di Federico Bernardeschi: il giocatore della Juventus si è presentato acciaccato al raduno e, in accordo con il club, farà ritorno a casa per proseguire le cure.
“Non sono un mago, non ho la bacchetta magica per risolvere tutto in una partita, ci vuole tempo – le prime parole di Mancini in conferenza stampa – Prima c’erano talmente tanti talenti e tutti insieme che c’era un’abbondanza incredibile. Resto fiducioso, penso che questi giocatori possano diventare bravi e darci tanto, molti di quelli che sono qui sono giovani, non hanno giocato molto in Europa, ma faranno esperienza. Ci sono tante Nazionali adesso molto forti che hanno avuto problemi, ma che sono cresciute negli ultimi anni. Si potesse contare sui un blocco sarebbe più semplice come capitato con la Juve negli anni passati. Adesso non c’è questa possibilità però proveremo ad amalgamare tutti comunque bene e presto“, ha ammesso l’ex allenatore dello Zenit.
Conscio delle difficoltà, comunque, il mister nostrano è carico: “Dobbiamo vincere, siamo l’Italia e nonostante le difficoltà bisogna vincere. Non conta che siano amichevoli, fare sempre del nostro meglio e vincere sempre. Abbiamo giocatori però stanchi a fine campionato, qualcuno sarà costretto a giocarne tre. Vediamo come stanno Immobile e Zaza, qualcuno arriverà dall’Under21 e comunque giocheranno tutti, anche i più giovani saranno utilizzati”.
Non poteva mancare la domanda sul rientro in gruppo di Mario Balotelli: “Ci siamo solo salutati, ci sarà tempo per parlarsi e confrontarsi. Di sicuro ora è un po’ più grande e più maturo, ha due bimbi. Questo aiuta. E’ un giocatore particolare, era già da giovane un grande, poi non ha mantenuto le promesse. Dipenderà da lui perché sta facendo bene“. E per quanto riguarda, le convocazioni di calciatori di una certa esperienza come Buffon e De Rossi, il parere del “Mancio” è chiaro: “Guarderemo al futuro ma chi gioca e sarà tra i migliori potrà essere convocato, a prescindere da un discorso anagrafico“.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: profilo twitter Figc