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Canoa velocità, Coppa del Mondo 2018: il settore kayak dell’Italia. Tanti giovani da svezzare; donne, qualcosa si muove

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Si sta per alzare il sipario sulla Coppa del mondo di canoa velocità e questo 2018 chiama alla crescita il settore del kayak, sia maschile che femminile, in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, in modo da giungere preparati alla rassegna nipponica, partendo dai buoni piazzamenti dell scorso anno, strizzando ovviamente l’occhio alle specialità olimpiche.

Nella rassegna continentale dello scorso anno, grande curiosità c’era attorno alla prova del K4 500 metri di Alberto Ricchetti, Alessandro Gnecchi, Mauro Crenna e Mauro Floriani: nella nuova specialità olimpica gli azzurri hanno centrato la finale, così come hanno fatto Nicola Ripamonti e Giulio Dressino nel K2 1000 metri. La crescita del movimento italiano passa anche attraverso la resa di questi equipaggi in questa annata delicata.

Siamo a metà del quadriennio olimpico, ed il margine per gli errori si riduce notevolmente: nel kayak si stanno facendo vedere a livello internazionale anche le donne, ma ci vorrà costanza nelle prestazioni, e, soprattutto, bisognerà fare un deciso passo in avanti nelle gare che sono presenti nel programma a cinque cerchi.

Se nella scorsa rassegna continentale il settore femminile non aveva brillato, da inserire negli annali è stata la prestazione mondiale del 2017 di Susanna Cicali e Francesca Genzo, argento nel K2 200, specialità non olimpica, battute soltanto dalla coppia magiara, che pure avevano superato nel precedente confronto in Coppa del Mondo. Certo è che, per sognare una medaglia olimpica, bisognerà migliorare sulla distanza dei 500 metri.





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Foto: Federcanoa

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roberto.santangelo@oasport.it

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