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Chris Froome può vincere il Giro d’Italia 2018: il fenomeno ritrovato. Vola in salita e a cronometro può fare la differenza

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Ha dimostrato cosa significa essere fuoriclasse, ha ribadito ancora una volta tutta la sua potenza, ha messo sulla strada tutto il cuore e la grinta di cui era dotato, non ha voluto lasciare nulla di intentato e ha ruggito come solo un vero campione sa fare. Chris Froome, contro tutto e tutti, ha mostrato i muscoli e ha sciorinato una prestazione ai limiti dell’umano con la quale ha illuminato il Giro d’Italia nella tappa regina: il britannico si è appropriato dello Zoncolan, ha conquistato il Mostro della Carnia, si è impossessato del Kaiser con una delle sue proverbiali azioni facendo capire che è ancora ben presente a questa Corsa Rosa.

Dopo due settimane estremamente complicate, dopo essere andato in crisi a Campo Imperatore e sull’Etna, dopo la rovinosa caduta di Gerusalemme e la debacle di Osimo, il keniano bianco ha risposto presente nel momento più importante e ha fatto capire quale differenza corre tra la stella di uno sport e un atleta “comune”. Non si è mai arreso, ha stretto i denti anche nei momenti peggiori, non si è voluto ritirare e ha onorato il Giro d’Italia nel modo migliore: vincendo la tappa più bella e attesa, quella che portava in cima alla salita più dura d’Europa. Il capitano del Team Sky ha messo alla frusta la sua squadra proprio come era solito fare al Tour de France e poi negli ultimi quattro chilometri ha piazzato la sua frullata, la sua proverbiale progressione che ha messo in ginocchio tutti gli altri uomini di classifica e gli ha permesso di arrivare in solitaria sulla linea del traguardo.

Chris Froome sembra essere rinato, il fenomeno si è ritrovato all’improvviso e ha fatto capire di potere ancora fare la differenza. Non si è presentato al Giro per fare una corsa anonima, le sue intenzioni erano quelle di conquistare la maglia rosa e non ha mai smesso di crederci: ora ha un ritardo di 3’10” da Simon Yates ma la prestazione odierna ha davvero riaperto tutti i discorsi. Sì, il britannico può fare saltare il banco e vincere la terza corsa a tappe consecutiva entrando nella storia. Davvero deve realizzare un numero da antologia, deve ribaltare totalmente la classifica ma può riuscirci vista l’ultima settimana infernale che attende i ciclisti senza dimenticarsi che già domani si può provare qualcosa, le fatiche di oggi si faranno sentire nelle gambe e la Tolmezzo-Sappada permette di osare: Chris compirà 33 anni, si vuole fare un regalino?

Molto dipenderà dalla cronometro di martedì, 35 chilometri pianeggianti tra Trento e Rovereto. Froome quasi sicuramente perderà terreno da Tom Dumoulin ma può guadagnare molto su Simon Yates e dunque tutto si deciderà nel micidiale trittico finale: tra Prato Nevoso, Colle delle Finestre e Cervinia si può riscrivere la storia di questo Giro d’Italia e il vincitore di quattro Tour de France vuole essere il poeta massimo visto che sembra essere tornato l’uomo capace di staccare tutti sia in salita che nella lotta contro le lancette.

 





Foto: Gian Mattia D’Alberto – LaPresse – Comunicato Stampa Rcs

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