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F1, analisi prove libere GP Monaco 2018: Red Bull imprendibili, Ferrari e Mercedes rincorrono, bene Renault e McLaren, male le Haas

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Cosa ci ha detto la prima giornata di prove libere del Gran Premio di Monaco 2018 di Formula Uno, rigorosamente di giovedì come tradizione monegasca? Il primo verdetto emesso, come era pronosticabile, è che la Red Bull sia la vettura migliore sui saliscendi del Principato e sulle sue curve lentissime. In secondo luogo abbiamo appreso che Ferrari e Mercedes dovranno forzare parecchio per mettersi alle spalle le vetture di Milton Keynes, mentre alle spalle dei tre top team l’equilibrio regna sovrano.

1:11.841. Già letto così fa impressione il crono di Daniel Ricciardo. L’australiano ha centrato il giro più veloce della giornata (HyperSoft) e, non solo, ha anche realizzato il nuovo record (ufficioso) del circuito più famoso ed anacronistico del mondo. Un tempo che spiega perfettamente come la RB14 si sposi perfettamente con il tracciato monegasco, grazie al suo alto carico aerodinamico. Stesso discorso per il suo compagno Max Verstappen che si è fermato a 1:12.035, ma concentrandosi maggiormente sul passo gara. Anche passando a questo capitolo le Red Bull hanno davvero fatto paura. L’olandese ha inanellato una serie di tornate eccellenti con le HyperSoft (con carico di benzina) con crono di 1:15.793, 1:16.151 (due volte) 1:15.6, 1:16.5 per poi passare a 1:14.9. Anche Ricciardo è andato in crescendo, toccando l’1:14.9, dopo diversi 1:15.5. In poche parole, sarà davvero complicato stare davanti alle Red Bull, sin da sabato.

Chi potrebbe compiere questa impresa si chiama Sebastian Vettel, decisamente il ferrarista più positivo di giornata. Il tedesco ha chiuso con 1:12.413 come miglior prestazione, ma dando la sensazione di non aver cercato il giro “perfetto”. Kimi Raikkonen ha accusato 130 millesimi dal compagno, ma non si è mai trovato a proprio agio nelle prime tre ore di prove libere. La “Rossa” ha dimostrato di essere competitiva sul ritmo di gara, soprattutto con Vettel. Nel suo ruolino di marcia personale ha girato (con HyperSoft) in 1:15.543 inizialmente, ma mai andando sull’1:16. Con le UltraSoft, addirittura, ha trovato due giri sull’1:14alto. La SF71H non è imbattibile come la sua edizione precedente di un anno fa a Monaco, ma sarà pronta a dare battaglia sin dalle qualifiche.

Discorso più o meno simile anche per la Mercedes, con Lewis Hamilton che ha concluso la giornata in 1:12.536 ad oltre un decimo da Vettel, ma con 229 millesimi di vantaggio sul suo compagno Valtteri Bottas (mai efficace nella giornata odierna). La W09 sembra leggermente migliore rispetto alla W08 che tanto soffrì le curve monegasche, ma non è certo dominante come a Barcellona. Sul passo gara i tempi sono leggermente più alti di quelli della Ferrari, ma non lontani dai primi, con alcuni tentativi anche con le SuperSoft sotto l’1:16.

Alle spalle dei tre top team si piazza, con pieno merito, la Renault con Nico Nulkenberg settimo in 1:13.047 e Carlos Sainz decimo in 1:13.200, confermando la bontà della vettura francese, anche sul passo gara. Tra i due piloti si sono inserite le due McLaren di Stoffel Vandoorne e Fernando Alonso sfruttando una pista nella quale la potenza del motore non serve del tutto. Buone conferme anche in casa Toro Rosso con Brendon Hartley 11esimo in 1:13.222, con il compagno Pierre Gasly 14esimo in 1:13.410.

Come prevedibile passo in dietro della Force India (12esimo Sergio Perez con 12 millesimi su Esteban Ocon) in un tracciato nel quale non può sfruttare la sua Power Unit Mercedes, mentre deciso salto all’indietro della Haas. Kevin Magnussen nella FP1 non ha girato per colpa di un problema alla parte ibrida, mentre nel pomeriggio si è classificato in 16esima posizione, mentre Romain Grosjean ha fatto addirittura peggio, ritrovandosi 18esimo. Malissimo, ma non è una notizia, la Williams, con i piloti a lottare con la propria vettura, ormai allo stesso livello della Alfa Romeo Sauber. 

Giornata dominata dalle Red Bull, dunque, e dalle gomme HyperSoft che hanno fatto la loro comparsa ufficiale sulla scena. Le gomme marchiate di rosa si sono dimostrare performanti (sono le più morbide di sempre) ma hanno breve durata, nonostante l’asfalto di Montecarlo sia poco abrasivo. A livello generale gli pneumatici (soprattutto delle Mercedes) hanno sofferto di graining dimostrando che, fino a che il tracciato non sarà gommato perfettamente, ci sarà da soffrire sotto questo punto di vista.

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alessandro.passanti@oasport.it

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