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F1, GP Monaco 2018: qualifiche determinanti a Montecarlo. Sorpassare in pista è quasi impossibile

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Montecarlo. Per la Formula 1 vuol dire l’appuntamento forse più importante dell’anno, quello più glamour senza ombra di dubbio. Yacht, vip, eventi e feste fanno da contorno ad una gara che è un po’ un ossimoro: le macchine più veloci del mondo sul circuito più lento. Gli appassionati si dividono: c’è chi la ama per la sua tradizione e il suo indubbio fascino e chi la odia per la sua assenza di spettacolo, leit-motiv delle principali critiche mosse alla Formula 1 moderna.

Nel GP di Monaco tutto questo trova il suo apice, perché tradizionalmente si tratta della gara in cui la qualifica assume un’importanza capitale. Partire in pole position vuol dire assicurarsi metà vittoria. Metà, appunto, non tutta, perché se guardiamo ai numeri scopriamo delle interessanti sorprese. Negli ultimi dieci anni, per esempio, solo sei volte chi è partito davanti a tutti è poi passato per primo sotto la bandiera a scacchi, cosa che non è avvenuta negli ultimi tre anni. Lo scorso anno, infatti, fu Kimi Raikkonen a scattare dalla pole, poi superato ai box da Sebastian Vettel. Due anni fa ad esultare fu Lewis Hamilton, che approfittò dell’harakiri Red Bull, con Daniel Ricciardo che rientrò ai box senza trovare i meccanici. Chi di sosta ferisce di sosta perisce, perché nel 2016 il pit-stop in regime di Safety Car era costato la vittoria proprio ad Hamilton, costretto a guardare Nico Rosberg esultare al traguardo.

I precedenti più recenti, quindi, ci dicono che il sorpasso che ha portato alla vittoria è avvenuto ai box, perché in pista è quasi impossibile e riuscirci vuol dire avere grande talento. Nel 2017 la gara fu avara di sorpassi (solo tre), mentre molto meglio è andata due anni fa, quando furono ben 15. Il numero più alto degli ultimi anni, però, lo si è avuto nel 2008, quando la gara fu bagnata ed i sorpassi furono addirittura 21: la vittoria andò ad Hamilton, la prima di due nel Principato, che nell’occasione era scattato “addirittura” dalla seconda fila.

Le qualifiche sono determinanti a Montecarlo il più delle volte, ma come detto non sono tutto perché sorprese e colpi di scena sono all’ordine del giorno. La più clamorosa arrivò addirittura nel 1996, quando Olivier Panis vinse la sua unica gara in Formula 1 dopo essere partito dalla 14esima posizione, approfittando dei tanti incidenti per via della pioggia e soprattutto della rottura del motore della Williams di Damon Hill (poi campione del mondo a fine anno).

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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