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F1, GP Spagna 2018: analisi prove libere. Grande equilibrio al Montmelò. Mercedes da battere, ma Red Bull e Ferrari sono vicine, specie in ottica gara

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Le prime prove libere del Gran Premio di Spagna 2018 (clicca qui per programma e tv) ci hanno regalato alcune conferme e diverse novità. In primo luogo ci hanno ribadito che la Mercedes si trova su uno dei circuiti preferiti, sia per la vettura che per i suoi piloti. Valtteri Bottas ha fatto segnare il miglior tempo nella FP1, mentre Lewis Hamilton nel pomeriggio ha fissato un ottimo 1:18.259. Con il passare dei minuti, però, Red Bull e Ferrari si sono avvicinate ai tempi delle “Frecce d’argento” e, soprattutto nelle simulazioni di passo gara, hanno dimostrato di essere tutti molto vicini. Nonostante il circuito catalano sia assolutamente conosciuto da tutti i team, dopo gli otto giorni di test pre-stagionali di febbraio, questo venerdì ha riservato diverse difficoltà ai piloti, soprattutto nelle prime fasi, sotto forma di forte vento e mancanza di gommatura. Per questi due motivi abbiamo assistito a tantissime uscite di pista e testacoda, da Daniel Ricciardo che è andato a sbattere in curva 4 nella FP1, a Romain Grosjean e Kimi Raikkonen al pomeriggio.

La Mercedes, dunque, è tornata ai suoi livelli standard: migliore nel giro secco ed eccellente anche sul passo gara. Gli unici problemi si sono manifestati quando, nella FP2, hanno montato le gomme SuperSoft (all’esordio assoluto al Montmelò) con le quali facevano letteralmente fatica a stare sul tracciato. Una criticità comune a tutti i protagonisti, infatti solamente in pochi hanno saputo completare un giro veloce con questa mescola. Quando c’è da sfruttare Soft e Medie, invece, il team di Brackley non ha alcun problema, dimostrando costanza e velocità. Il fatto che, con le gomme “rosse” la W09 soffra indica chiaramente che domani Lewis Hamilton e Valtteri Bottas proveranno a qualificarsi nel Q2 con le Soft, per poi puntare alla strategia con le Medie in gara. La Pirelli parla di due soste quasi sicure per domenica, vedremo se le “Frecce d’argento” riusciranno a farne solo una. I tempi sul passo gara con Soft e Medie si aggiravano sull’1:21.

Come a Baku anche oggi il venerdì ha messo in mostra una ottima Red Bull. Sul giro veloce il distacco da Hamilton è di poco più di un decimo per Daniel Ricciardo, mentre Max Verstappen si è classificato terzo a meno di tre decimi. Le buone notizie per il team di Milton Keynes arrivano dal passo gara, dove i due piloti hanno davvero impressionato. L’olandese, per esempio, ha chiuso il turno in 1:20.6 dopo numerose tornate sull’1:21 basso, ma l’incognita del quantitativo di benzina (come in Azerbaijan) è notevole. Se il livello fosse pari alla Mercedes, ci sarà da divertirsi in gara.

La Ferrari presentava diverse novità come un fondo piatto nuovo, ma la giornata non ha presentato troppi spunti positivi. Kimi Raikkonen (sesto a quasi sei decimi), per esempio, ha concluso anzitempo la sua giornata per colpa di un problema alla Power Unit che lo ha appiedato. Un segnale poco incoraggiante per “Ice Man” che domani dovrà recuperare il tempo perso. Il suo compagno di box, Sebastian Vettel, ha saputo portare la vettura in quarta posizione a circa tre decimi da Hamilton, ma ha dimostrato di avere un ottimo ritmo in ottica gara. Anche il tedesco ha saputo scendere sotto l’1:21 (1:20.892 con le Soft), e ha spesso girato più veloce delle Mercedes. Domani sarà fondamentale partire davanti (dal 1991 ad oggi solamente tre volte ha vinto un pilota che non è scattato dalla prima fila) per sfruttare la propria strategia e mettere pressione agli avversari. Vettel, per esempio, è stato il pilota che ha provato più a lungo le gomme SuperSoft, portandole fino alla sfinimento, per capire se domenica in gara saranno gomme performanti o meno. Giornata agrodolce, ma non certo da buttare.

Nelle posizioni seguenti prosegue la risalita della Force India (anche se Sergio Perez si è fermato nella FP2 per colpa di una gomma non ben attaccata), ma spicca ancora una volta la Haas, nonostante alcune uscite di pista di Romain Grosjean. Fernando Alonso, idolo di casa, prova ad inserirsi nella lotta, non senza fatica, mentre sembra fare maggiormente fatica la Renault. Malissimo, ancora una volta, la Williams che chiude il gruppo e che, in mattinata, ha visto il rientro di Robert Kubica, che si è dimostrato più veloce, e non di poco, del compagno canadese Lance Stroll.

 


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alessandro.passanti@oasport.it

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