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Fabio Aru, Giro d’Italia 2018: “Può ancora accadere di tutto. Non voglio darmi per vinto”

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15° a 2’36” dal leader Simon Yates. E’ questa la situazione di Fabio Aru, nella classifica generale del Giro d’Italia 2018. Una prima parte di Corsa Rosa che ha riservato poche soddisfazioni al corridore sardo, staccato anche sul suo terreno preferito, la salita. Non perde però fiducia il ciclista dalla UAE Team Emirates, guardando alle prossime tappe, con convinzione nei propri mezzi.

Se dovessi scommettere su un corridore…scommetterei su di me“, queste le prime parole di Fabio, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. “Ora che non sono più tra i favoriti, si guadagna di più a puntare su di me (scherza). Non è un problema di condizione fisica, sul Gran Sasso non avevo le gambe e di conseguenza mi sono staccato. Altre motivazioni non ce ne sono. Ma come ho detto all’inizio, le somme le tireremo, io e la squadra, a Roma, il 27 maggio. Prima non ha senso, è inutile”.

Il Giro è sempre aperto – rilancia il sardo- Non so se vi ricordate come ha vinto Nibali due anni fa o come sono andato sul podio io nel 2015. In due settimane, nel bene e nel male, possono succedere tante cose. Sarà un bello spettacolo. Ho due minuti e mezzo di ritardo in classifica. Non è poco, ma neppure un’eternità”

E poi pensando alla tappa di sabato dello Zoncolan, Aru vuol fare bene: “Lo affronterò con grinta. Da qui alla fine, comunque, ci sono tantissime giornate in cui può succedere di tutto. Ballano minuti. Sul Gran Sasso non ho perso poco, ma neanche tanto: poco più di un minuto (1’14” ndr.). Nell’economia del Giro è tanto, ma non è un verdetto. Lo Zoncolan, Cervinia, Sestriere…Sappada…c’è tanta strada fare”.

Infine sugli avversari: “Sono forti. Yates e Chaves sono in grandissima forma, nettamente più avanti di tutti gli altri. Un gradino sotto ci sono Pozzovivo e Dumoulin. Il livello in questo Giro è alto. E Froome? Non penso sia tagliato fuori. Certo, deve recuperare ma come ho detto ogni giorno può accadere di tutto“.

 





 

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Foto: Fabio Aru – Gian Mattia D’Alberto – LaPresse – Comunicato Stampa Rcs

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