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Ciclismo

Fabio Aru, Giro d’Italia fallimentare. Brusco ridimensionamento e futuro in bilico alla UAE Emirates

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Sulle terribili salite dello Zoncolan si sono infranti definitivamente i sogni di gloria di Fabio Aru: il Giro d’Italia 2018 si sta rivelando completamente fallimentare. Una grande promessa del ciclismo italiano che, ad ormai quasi 28 anni (li compirà a luglio), non è mai riuscito a compiere l’ultimo scalino per consacrarsi campione.

Certo, in bacheca figurano una Vuelta, conquistata ormai nel lontano 2015, ed anche due podi al Giro nel 2014 e 2015. Risultati che risalgono agli albori della carriera del Cavaliere dei Quattro Mori, che lasciavano presagire ben altri successi. Da allora ad Aru è sempre mancato qualcosa.

Nel 2016 andò in crisi nell’ultimo tappone del Tour de France, chiudendo in tredicesima posizione. Lo scorso anno, dopo aver rinunciato al Giro a causa di un infortunio, diede spettacolo nei primi dieci giorni della Grande Boucle, vestendo anche la maglia gialla, prima di calare nella terza settimana e conseguire un comunque positivo quinto posto. Quelli furono (per ora) gli ultimi sprazzi dell’italiano da corridore di alto livello.

In autunno Aru concluse (tutt’altro che cordialmente) un rapporto di sei anni con l’Astana, approdando alla UAE Emirates. Il cambio di preparazione fisica non sembra aver giovato. Il sardo non ha mai brillato sin da inizio stagione e, se possibile, al Giro sta facendo ancor più fatica rispetto al Tour of the Alps, dove già aveva mostrato di non reggere i cambi di ritmo. Aru contava di raggiungere l’apice in occasione della terza settimana, tuttavia la sensazione è di una forma ogni giorno peggiore.

La classifica è impietosa. L’azzurro è 13° a 5’33” dalla maglia rosa Simon Yates ed a 50″ dal decimo posto occupato dall’austriaco Patrick Konrad. La situazione è ormai compromessa ed a questo punto l’unico obiettivo diventa quello di vincere almeno una tappa. Si tratterebbe comunque di un contentino non appagante per un corridore che era partito con l’ambizione di vincere ed incappato invece in un brusco ridimensionamento. Aru è davvero un corridore ancora in gradi di lottare per una corsa a tappe? Iniziano a chiederselo anche in casa UAE Emirates, dove da tempo è partito il corteggiamento nei confronti di Simon Yates. Un campanello d’allarme sul futuro di Aru, ora più che mai chiamato a superare il momento più complesso della carriera.

federico.militello@oasport.it





1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    19 Maggio 2018 at 22:59

    Aru non sta andando bene ma non si può criticare un corridore così. Per me resta straordinario.

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