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Ciclismo
Giro d’Italia 2018, 17ma tappa Riva del Garda-Iseo: chance per i velocisti, ma c’è il terreno per la fuga
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Sarà volata o fuga? La 17esima tappa del Giro d’Italia 2018, con i suoi 155 chilometri da Riva del Garda ad Iseo è aperta a diverse soluzioni, specialmente per una prima metà di corsa molto mossa che potrebbe consentire la formazione di attacchi interessanti. Andiamo a scoprire tutti i segreti di questa giornata.
Percorso
I primi 10 chilometri sono tutti in salita, con pendenze prossime al 10% di media e un finale costantemente sul 6-7% che potrebbe favorire la formazione di un fuga corposa. Dalla vetta 12 chilometri pianeggianti, seguiti da una discesa e un altro tratto agevole che condurrà fino al traguardo volante di Vestone e il Gpm di terza categoria di Lodrino, rispettivamente al chilometro 56 e 71. Dopo la discesa, altra breve salita verso la zona del Franciacorta: dai 55 chilometri dal traguardo, di fatto, solo pianura fino ad Iseo, dove inizierà il circuito conclusivo di 24 km. Il finale è pianeggiante, ma presenta numerose difficoltà planimetriche con un passaggio a livello ai -6 km e diverse rotatorie, con l’ultima a 500 metri dall’arrivo. Una tappa quindi insidiosa, in cui le squadre dei velocisti dovranno essere brave a pilotare i propri capitani per non farsi sorprendere dagli attaccanti.
Favoriti
Considerando che fino ad ora in questo Giro non è mai arrivata la fuga, possiamo propendere per una volata di gruppo compatto. Considerando le difficoltà della prima metà di corsa il favorito potrebbe essere Sam Bennett, davanti ad un Elia Viviani che è parso più a suo agio in frazioni pianeggianti in cui far valere le doti pure da sprinter. Alle spalle di questa coppia troviamo altri due azzurri come Sacha Modolo e Niccolò Bonifazio, entrambi alla ricerca dell’acuto. Insidia Danny Van Poppel. Per quanto riguarda la fuga, invece, la salita iniziale potrebbe favorire corridori in forma e di conseguenza insidiosi anche per il gruppo.
Altimetria
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gianluca.santo@oasport.it