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Ciclismo
Giro d’Italia 2018, cosa ci attende nelle prossime tappe? Tutte le insidie della prima settimana
Primo, obbligatorio, giorno di riposo per il Giro d’Italia 2018: viaggio lunghissimo per la carovana per spostarsi da Israele alla Sicilia, dove ripartirà domani la Corsa Rosa. Dopo tre frazioni sulla carta semplici (da sottolineare che la cronometro iniziale di Gerusalemme è risultata più insidiosa del previsto, visto i distacchi inflitti da Tom Dumoulin a tutti i rivali), si inizierà a far sul serio: strappetti e, soprattutto, l’arrivo in vetta all’Etna, a caratterizzare le prossime frazioni. Andiamo a vedere ciò che ci aspetta.
Catania-Caltagirone: una quarta frazione che promette spettacolo. Tappa da Giro, come si usa dire: 198 chilometri nei quali non si incontra un metro di pianura. Dislivello davvero clamoroso, vista l’assenza di una grande salita. I GPM sono soltanto due, entrambi di quarta categoria, ma a fare la differenza possono essere i ritmi alti e, soprattutto, lo strappo finale. Ultimo chilometro con pendenze oltre il 10%: sicuramente si muoveranno anche i big della classifica, anche se dovrebbe spuntarla un finisseur. Chi dovesse incappare in una giornata no potrebbe perdere addirittura un minuto.
Discorso simile il giorno successivo con la Agrigento-Santa Ninfa. Frazione più breve, di soli 153 chilometri, ma aumenta il numero di GPM (tre, tutti comunque di quarta categoria), e si fa ancor più interessante l’altimetria sul finale. Gli ultimi trenta chilometri, se affrontati a velocità altissime, possono davvero mettere in crisi molti corridori più di una tappa di pura montagna. A raggiungere lo strappo finale nel gruppo principale saranno sicuramente meno di trenta corridori: l’arrivo comunque è meno insidioso rispetto al giorno precedente, sarà volata.
Fatiche accumulate in vista del primo arrivo in salita di questo Giro: quello all’Etna. Salita inedita quella affrontata nella sesta tappa: versante molto più duro del Vulcano, si va verso l’Osservatorio Astrofisico. La prima parte di gara sarà mossa ma non durissima, poi sul finale vedremo sicuramente protagonisti gli scalatori che proveranno a ribaltare gli equilibri. Salita di 15 chilometri che va a strappi: inizio duro, poi un attimo di pausa per ritornare a salire oltre il 14%, per andare verso un finale al 5%.
Come visto, dunque, non ci sarà spazio per respirare in terra sicula: tantissime difficoltà e pendenze accentuate per un primo momento importante di questa Corsa Rosa.
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gianluca.bruno@oasport.it
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Foto LaPresse – Fabio Ferrari / Rcs – COMUNICATO RCS