Ciclismo
Giro d’Italia 2018, domani il Colle delle Finestre, Cima Coppi di questa edizione: c’è lo sterrato! Una salita tremenda che può ribaltare tutto
Siamo alla resa dei conti, il Giro d’Italia 2018 arriva alle sue battute conclusive, ogni momento può essere quello buono per sferrare l’attacco vincente. Simon Yates è ormai il grande favorito per il successo finale, Tom Dumoulin prova però a rimontare, Chris Froome ha ancora in mente il ribaltone folle, Domenico Pozzovivo è in lotta per il terzo posto.
Tutto può succedere in coda alla Corsa Rosa e il tappone da Venaria Reale a Bardonecchia, in programma venerdì 25 maggio, sarà arbitro della lotta per il simbolo del primato. La frazione sarà durissima: 185 chilometri tutti sulle Alpi, negli ultimi 92km non c’è un attimo di respiro dopo aver già scalato il Colle del Lys. Prima il terribile Colle delle Finestre, discesa e subito Sestriere, poi il micidiale Jafferau nel finale con l’arrivo a Bardonecchia. Chi ha gambe può e deve fare la differenza prima del tappone di Cervinia.
Ma soffermiamoci sul Colle delle Finestre, Cima Coppa del Giro d’Italia 2018: con i suoi 2178 metri sul livello del mare, infatti, è la montagna più alta di questa edizione. Passo alpino nelle Alpi Cozie, che collega la bassa Val di Susa alla Val Chisone (siamo sempre nella provincia di Torino), il Colle delle Finestre è ritenuta una delle salite più difficili d’Europa al pari dello Zoncolan, del Mortirolo, dell’Angliru e del Ventoux. L’ascesa è lunga 18,5 chilometri per coprire 1700 metri di dislivello: non si scende mai sotto il 9% di pendenza, è una salita costante che non lascia mai un momento di respiro (massima di 14% nel tratto iniziale).
Ci sono ben 33 tornanti che daranno un minimo di tregua ai ragazzi. Primo tratto all’interno di un folto bosco di castagni e pini fino al Colletto di Meana (1452 metri s.l.m.), a quel punto si saranno già percorsi 11 chilometri di ascesa partendo da Susa. Qui però finisce l’asfalto e iniziano 8 chilometri sullo sterrato che saranno durissimi per tutti i big, scalatori puri compresi. Una salita davvero terrificante e temutissima dal gruppo anche se la cima sarà lontana 75 chilometri dal traguardo. Sicuramente la fatica rimarrà nelle gambe in vista del Sestriere e dello Jafferau, qualche temerario dovrà sfruttare il Passo per un attacco da lontano che potrebbe ribaltare la classifica generale ma pensiamo anche a una fuga.
Tre i precedenti al Giro d’Italia, sempre dal versante di Susa. Nel 2005 vinse José Rujano (Danilo Di Luca transitò per primo al GPM) nella tappa che consegnò la rosa a Paolo Savoldelli, nel 2011 festeggiò Vasili Kiryenka (transito e tappa) nel Giro poi vinto da Alberto Contador (revocato e assegnato a Michele Scarponi), nel 2015 transitò per primo Mikel Landa nella tappa vinta da Fabio Aru con Alberto Contador in rosa.
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