Ciclismo

Giro d’Italia 2018: Fabio Aru e Chris Froome, possibile alleanza per ribaltare la corsa? Bisogna inventare…

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Un inizio di Giro d’Italia 2018 da dimenticare. Otto tappe davvero molto deludenti per due dei corridori più attesi alla vigilia della Corsa Rosa: Fabio Aru e Chris Froome. Coloro che nel 2017, almeno nella prima settimana, hanno dato spettacolo al Tour de France, sono in nettissimo ritardo di condizione e, anche per inconvenienti vari (da segnalare una doppia caduta in questa prima parte di Giro per il britannico), sono staccatissimi in classifica generale dal leader incontrastato Simon Yates. Ci sarà bisogno di un riscatto.

Il sardo della UAE Emirates fino ad ora ha perso secondi costantemente, in ognuna delle frazioni più insidiose. Soprattutto la cronometro iniziale di Gerusalemme e l’arrivo di ieri al Gran Sasso d’Italia sono stati dei colpi durissimi al morale e alla classifica: 2’46” di ritardo da Simon Yates, oltre 2′ da Tom Dumoulin, con una cronometro di 30 chilometri da Trento a Rovereto ancora da disputare. Il coraggio e l’orgoglio non sono mai mancati al campione d’Italia: siamo sicuri che proverà sulle Alpi a dare tutto, a rischio di uscire definitivamente di classifica.

Situazione simile, a livello di graduatoria, per il kenyano bianco: Froome si trova infatti in undicesima piazza a 2’27” dalla Maglia Rosa. Le tantissime polemiche della vigilia non hanno fatto bene al britannico che è caduto per ben due volte (nella ricognizione della cronometro iniziale e in salita verso Montevergine), perdendo molti secondi soprattutto verso Campo Imperatore. La squadra è ben fornita, ma il momento non è sicuramente quello dei migliori per provare a puntare alla vittoria conclusiva.

C’è spazio ancora per ribaltare la situazione. Ci sarà bisogno di attaccare, magari da lontano, per staccare Dumoulin e Yates, che al momento appaiono i due grandi favoriti per il Trofeo Senza Fine. La Mitchelton-SCOTT al momento è stata inattaccabile, ma sulle grandi salite non sarà facile tenere la corsa chiusa. Lanciarsi da lontano, magari con l’aiuto di gregari validi come i colombiani Atapuma e Henao potrebbe essere l’unica soluzione per Aru e Froome, che, con il passare dei chilometri, potrebbero creare un’inaspettata alleanza per giocarsi le proprie chance.





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Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse – Comunicato Stampa Rcs

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