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Giro d’Italia 2018, Fabio Aru: limitare i danni nella prime tappe per poi scatenarsi sulle Alpi. Il sardo insegue la forma per la terza settimana

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La grande speranza italiana: Fabio Aru si presenta al Giro d’Italia 2018 tra i grandi favoriti della vigilia, se non per la vittoria finale quantomeno per il podio di Roma. Dopo un paio di partecipazioni al Tour de France, il sardo torna finalmente alla corsa rosa che nel 2015 lo aveva visto chiudere al secondo posto alle spalle di Alberto Contador. La concorrenza è qualificata, ma l’atleta della UAE Emirates è chiamato a fare un importante salto di qualità proprio contro gli avversari più forti.

Dopo la vittoria alla Vuelta a España del 2015, infatti, Aru ha faticato e non poco nelle grandi corse a tappe di tre settimane, a partire dal Tour de France 2016, quando ha chiuso addirittura 13esimo, mentre nel 2017 dopo aver cambiato in fretta e furia la preparazione è calato nella terza settimana, scivolando dalla prima alla quinta posizione nella generale. Poi la Vuelta, dove pur con tanta buona volontà non è riuscito a lasciare il segno, senza neanche competere per la generale. Un’assenza troppo lunga dal podio, che a un atleta come lui servirebbe come il pane: a breve 28enne, sta per entrare nella fase più importante della carriera. Da giovane promessa ormai Aru dovrebbe diventare una solida realtà, in grado di vincere, o chiudere con costanza sul podio, anche per prendere il posto di leader del movimento italiano nei grandi giri che non potrà rimanere per sempre di Vincenzo NIbali.

Considerando il percorso del Giro, per Aru sarà fondamentale trovare la miglior condizione nella terza settimana, a partire dalla frazione dello Zoncolan. Da lì fino a Cervinia, considerando le sue doti di scalatore, può provare a fare la differenza e guadagnare anche tanto terreno, mentre nei primi 14 giorni di corsa sarà difficile anche solo sperare di staccare gli avversari, senza tappe realmente dure che possano consentire di guadagnare o perdere più di una manciata di secondi. Anche per questo, il sardo potrebbe aver impostato la preparazione per trovare la maggiore brillantezza proprio sul finire della corsa rosa: fino ad ora non ha dimostrato granché e anche al Tour of the Alps ha palesato una condizione più approssimativa a quelli che poi saranno gli avversari del Giro. nella speranza, ovviamente, che a fine maggio i ruoli possano invertirsi. 





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Foto: Comunicato Stampa UAE Emirates – Lorenzo Fizza Verdinelli

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