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Giro d’Italia 2018, Fabio Aru: mancano brillantezza e cambio di ritmo. Campanello d’allarme per il sardo

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Tanta fatica, qualche idea di poter provare a sorprendere tutti e alla fine ancora qualche secondo perso. Non sarà sicuramente questa prima tappa nel Bel Paese, la quarta del Giro d’Italia 2018, a pregiudicare la Corsa Rosa di Fabio Aru, ma al sardo serve assolutamente un cambio di marcia. “La condizione è finalizzata per essere al top nella terza settimana” aveva dichiarato il sardo alla vigilia della grande partenza da Gerusalemme, c’è bisogno però di non perdere troppo per non essere costretto a dover rincorrere da una distanza forse esagerata.

Oggi il sardo e la UAE Emirates, partendo sfavoriti su un arrivo così secco e duro (un chilometro con pendenze che andavano oltre il 10%), hanno provato a cambiare le carte in tavola. Già a 100 chilometri dall’arrivo la squadra di Saronni si era messa in testa al gruppo, spezzando il plotone Maglia Rosa, salvo poi abbassare i ritmi successivamente. Sul finale ha provato ad andare all’attacco Valerio Conti, che per poco non ha sorpreso i rivali: nel testa a testa conclusivo poi il campione italiano ha dovuto vedersela da solo (era comunque spalla a spalla con il compagno Diego Ulissi, ma su pendenze simili la squadra fa poco la differenza).

Come di consueto il cambio di ritmo non è stato ben digerito dall’azzurro. Scena più volte vista negli ultimi anni e apparsa già poche settimane fa al Tour of The Alps: su pendenze dure, dove i rivali scattano con insistenza, il capitano della UAE Emirates non ha ancora le forze per rispondere prontamente. La sua caratteristica è comunque sempre stata quella di riuscire a rimontare con regolarità e, quando in condizione, staccare tutti gli altri. Fondamentale sarà proprio capire com’è lo stato di forma al momento: se domani non dovrebbero esserci grandissimi problemi, giovedì sarà la volta dell’arrivo sull’Etna, dove non ci sarà più spazio per gestirsi.

I 56” di distacco da Tom Dumoulin al momento non preoccupano, considerando soprattutto la presenza della cronometro iniziale, ma ora bisognerà ingranare la marcia giusta per non perdere e provare, tappa dopo tappa, a rimontare qualcosa in vista del gran finale.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Marco Alpozzi – LaPresse – Comunicato Stampa Rcs

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