Ciclismo

Giro d’Italia 2018: Fabio Aru, non ci siamo. Limita i danni, ma fa troppa fatica. La maglia rosa diventa un’utopia

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Doveva essere la grande giornata di Fabio Aru e invece le pendenze dell’Etna lo hanno amaramente respinto. Il Cavaliere dei Quattro Mori ha sofferto troppo sul primo arrivo in salita del Giro d’Italia, non ha mai avuto la gamba buona per fare la differenza paventando uno stato di forma purtroppo non ancora all’altezza della situazione, non adatto a chi vuole puntare concretamente a vincere la Corsa Rosa. Ci si aspettava un attacco del capitano della UAE Emirates ma al contrario ha dovuto correre in difesa su un terreno che sulla carta gli era particolarmente congeniale.

La tappa odierna era perfetta per cercare di mettere in difficoltà gli avversari dopo la batosta subita nella cronometro di Gerusalemme e invece il sardo è andato in difficoltà in diverse circostanze, pagando sempre dazio quando i rivali hanno piazzato lo scatto (timidamente Tom Dumoulin prima, Domenico Pozzovivo in maniera più veemente a tre chilometri dal traguardo). All’ombra dell’Osservatorio Astrofisico è riuscito a limitare i danni perché è giunto in compagnia di Chris Froome, dell’olandese, di Thibaut Pinot e degli altri big (a 26” secondi da Simon Yates, nuova maglia rosa) ma ha oggettivamente fatto troppa fatica.

Si può essere contenti per non avere perso ulteriori secondi nei confronti degli altri capitani (escluso il britannico che messo in croce tutti con un micidiale allungo ai -2km) ma il morale non può essere dei migliori per come si è arrivati a questa risultato: gamba poco fluida, spesso ha stretto i denti per cercare di non staccarsi, ha faticato a rimanere sulle ruote degli avversari diretti per il simbolo del primato. La prova del nove non è stata superata, l’esame dell’Etna è stato miseramente fallito e ora tutto è rimandato al weekend: sabato l’ascesa pedalabile al Santuario di Montevergine, poi domenica la durissima salita a Campo Imperatore (sul Gran Sasso).

Se davvero si vuole puntare in alto bisogna risorgere nel fine settimana e dare una stoccata da vero moschettiere ma le indicazioni eruttate dal vulcano siciliano non sono purtroppo state confortanti: Fabio Aru riuscirà a regalarci una sorpresa e a dare una scossa a tutta Italia? Da quando ha vestito la maglia gialla al Tour de France 2017, spaventando Chris Froome, si è purtroppo spento: ora bisogna riaccendersi per continuare a sognare il bottino grosso al Giro d’Italia.

 





Foto: Marco Alpozzi – LaPresse – Comunicato Stampa Rcs

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