Ciclismo
Giro d’Italia 2018, Fabio Aru può rimontare e salire sul podio? Serve l’impresa. Mario Scirea: “Speravamo meglio. Se vuole vincere…”
Fabio Aru accusa tre minuti abbondanti di ritardo dalla maglia rosa Simon Yates ma ieri sullo strappo di Osimo è sembrato in crescendo di condizione e prova a guardare con ottimismo alla seconda parte del Giro d’Italia 2018: l’obiettivo è quello di provare a lottare per salire sul podio anche se la situazione è davvero molto complicata. Il Cavaliere dei Quattro Mori deve rimontare un paio di minuti a Domenico Pozzovivo e Thibaut Pinot, davanti a loro due c’è anche Tom Dumoulin che grazie alla cronometro di Trento sembra ancora essere il grande favorito per la vittoria finale.
Il sardo non deve però mollare la presa e deve provare a dare tutto perché c’è ancora lo spazio per fare la differenza, naturalmente dovrà avere la gamba dei giorni migliori per provare a staccare gli avversari sulle durissime pendenze dello Zoncolan, oppure deve provare ad attaccare da lontano durante il tappone di Sappada senza poi dimenticarsi gli ultimi tre giorni micidiali tra Pratonevoso, Colle delle Finestre e Cervinia. Il capitano della UAE Emirates si era presentato al via con la concreta ambizione di lottare per il successo finale ma ha sofferto davvero troppo sull’Etna e su Campo Imperatore senza dimenticarsi dei troppi secondi persi nella cronometro di apertura a Gerusalemme.
Fabio Aru è ora chiamato a una scossa per non restare nell’anonimato di questa Corsa Rosa e per dimostrare ancora una volta che ha talento da vendere e che è un big internazionale per le corse a tappe. Il 27enne ha dichiarato che il team è la sua forza e i compagni di squadra provano a stargli accanto per cercare di rimediare il decimo posto in classifica generale: bisogna recuperare diverse posizioni e c’è ancora speranza, deve crederci fino in fondo e sperare che le gambe lo assistano quando la strada inizierà a salire. A parlare del suo stato di forma è anche il DS Mario Scirea alla Gazzetta dello Sport: “Se dicessimo che siamo contenti diremmo una clamorosa bugia. Speravamo che Aru avesse un distacco minore in classifica ma la realtà è diversa. Già lo Zoncolan è un’occasione che non si può sprecare. Certo, le ultime due tappe sono durissime, ma Aru non ha soltanto due corridori davanti. E’ vero che se sbaglia una tappa prendi una bambola, ma la devono sbagliare in tanti. Fabio non ha più possibilità di fare passi falsi perché il bonus se l’è già giocato. Se vuole vincere il Giro non ha più possibilità di avere una giornata storta. Ci siamo presentati al via con una condizione buona e poi il programma era di crescere. Vedremo come andrà. La cronometro Trento-Rovereto è perfetta per Dumoulin, con quegli stradoni piatti da 60 all’ora può anche dare due minuti ad Aru e anche Yates dovrà fare attenzione perché tre minuti e mezzo Tom glieli dà. Io credo sia lui il favorito per la vittoria finale“.
Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse – Comunicato Stampa Rcs
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MarcoB
17 Maggio 2018 at 21:51
Credo che sabato sullo Zoncolan la corsa potrebbe esplodere ed esserci anche più di un minuto di distacco tra i vari big. Quello più a rischio credo sia Domoulin che potrebbe pagare la ripiditá della salita. Credo anche che ormai per Aru sia troppo tardi non credo possa recuperare 3 minuti e guadagnarne altri 3 per potersi difendere a cronometro. Davvero un peccato per Davide Formolo se non avesse perso 5 minuti sull’ Etna sarebbe a ridosso della maglia rosa e avrebbe potuto lottare per il podio. Pozzovivo credo non abbia la costanza e la testa per potersi gestire sulle tre settimane e tra ieri e oggi si sono visti già i primi segnali di cedimento. Secondo me il podio sarà in questo ordine Yates Doumoulin Pinot.
ale sandro
17 Maggio 2018 at 14:47
Terreno per recuperare posizioni c’è di sicuro, bisogna vedere se lo staff di Aru è riuscito a programmare tutto a dovere, per portarlo al meglio negli ultimi dieci giorni di corsa, come volevano. Sembra questo il loro marchio di fabbrica nella preparazione del ciclista sardo nel corso della sua carriera. L’impostazione alcune volte ha pagato di più , in qualche caso un po’ meno, vediamo ora cosa succede.
Comunque in ogni caso non lo darei assolutamente per già spacciato, così come il discorso vale in maniera contraria per gli altri che stanno avanti. Per il podio (e la vittoria)è tosta ma il bello delle corse a tappe, e del Giro in particolare , è che non puoi dare per chiusa la corsa fino all’ultimo.
Ottimo salto di qualità di Yates che aveva già fatto vedere cose valide, e come il gemello che fino allo scorso anno pareva quello più avanti, sembra essere entrato a un livello ben superiore. Anche qui siamo nel campo incognite, perchè vederlo a questi livelli non era mai capitato ed è tutto da confermare nei tapponi e sulle altre grandi salite dell’ultima settimana.
Dumoulin grande occasione di bissare la vittoria, vedremo come reagirà agli attacchi in tappe come Zoncolan e Sappada.
Pinot mi sembra possa anche lui giocarsi le sue carte per il podio , vedremo quanto ne avrà d’ora in avanti, di sicuro è uno dei pochissimi tra i presenti ad aver chiuso nelle prime 5 posizioni Giro e Tour, quindi esperienza nel gestirsi e valore non ne mancano , in gare di questa importanza.
In generale sarà bello vedere come anche altri corridori dovranno necessariamente inventarsi qualcosa , come Carapaz o lo stesso Pozzovivo che potrebbe chiudere la sua migliore corsa a tappe di tre settimane.