Ciclismo
Giro d’Italia 2018, Fabio Aru: serve una svolta a Campo Imperatore. Un segnale sul Gran Sasso prima che sia troppo tardi
Fabio Aru ha lanciato un timido sorriso quando ha tagliato il traguardo di Montevergine, il secondo arrivo in salita del Giro d’Italia 2018 non ha riservato particolari sorprese al Cavaliere dei Quattro Mori che è giunto all’arrivo insieme a tutti gli altri big palesando una buona gamba: la forma del sardo sembra davvero crescere giorno dopo giorno e ora è arrivato il momento per fare la differenza. Sull’Etna ha dovuto stringere i denti, ha sofferto ma è riuscito a limitare i danni ma non può più bastare: è arrivato il momento di andare all’attacco, serve dare un segnale se si vuole concretamente puntare al successo finale.
Il capitano della UAE Emirates ha pagato dazio nella cronometro d’apertura di Gerusalemme, non ha letto bene lo strappo di Caltagirone, ha tenuto sul vulcano e ora a Campo Imperatore è l’uomo più atteso. La nona tappa prevede ben 47 chilometri in salita, c’è tutto lo spazio per piazzare uno scatto e mettere in crisi tutti gli altri capitani: si può partire in ogni momento, gli ultimi cinque chilometri sono sempre oltre il 9% di pendenza e si andrà anche oltre i 2000 metri di altitudine. Un vero e proprio tappone appenninico dove chi vuole alzare il Trofeo Senza Fine non può nascondersi, è arrivato il momento giusto per levarsi la maschera e manifestare la propria candidatura.
Fabio Aru è infatti distaccato di 1’12” da Simon Yates, 56” da Tom Dumoulin, una trentina di secondi da Thibaut Pinot e Domenico Pozzovivo, 2” da Chris Froome. La classifica è ancora molto corta ma già abbastanza indicativa, non si può più tergiversare, bisogna provarci con testa e cuore, mettendo sulla strada tutta la grinta giusta. La salita può essere congeniale alle caratteristiche del sardo, tutta Italia lo sta aspettando e non può deludere le aspettative della vigilia: ha dichiarato che quando sarà in forma attaccherà e che deve arrivare nel migliore dei modi alla terza settimana, ma dare un piccolo assaggio già sul Gran Sasso sarebbe davvero importante.
Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse – Comunicato Stampa Rcs
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