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Ciclismo

Giro d’Italia 2018, Giuseppe Fonzi “indossa” la maglia nera. La grinta e l’orgoglio dell’ultimo in classifica

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Giuseppe Fonzi è il grande protagonista al contrario del Giro d’Italia 2018. Se Simon Yates veste con pieno merito la maglia rosa e guarda tutti dall’alto in basso, il marchigiano è invece l’ultimo della classe a quasi due ore dal britannico (1h57:46). Un distacco importante maturato in appena nove tappe da parte dell’uomo della Wilier Triestina – Selle Italia che indossa virtualmente la mitica maglia nera: il simbolo del peggiore in classifica generale non viene più assegnato ufficialmente ma ha sempre il suo fascino romantico, quello di un ciclismo che ormai non c’è più ma che rievoca sempre bei ricordi.

Il 26enne aveva già concluso la Corsa Rosa del 2017 all’ultimo posto e dunque cerca il bis, con assoluto orgoglio: non è facile concludere tutte le tappe entro il tempo massimo, le sofferenze fisiche non mancano, lo sforzo è importante. Giuseppe, al secondo Giro d’Italia in carriera, ha sempre dichiarato il proprio amore per la maglia nera che lo ha reso così noto tra le frange degli appassionati ma la strada verso Roma è ancora lunga e le insidie non mancano con salite durissime su cui bisognerà stringere i denti per arrivare entro il tempo massimo, dando un occhio anche ai vari rivali per evitare di essere “battuto” (il compagno di squadra Eugert Zhup è a 13 minuti).

La maglia nera è stata effettivamente assegnata soltanto in sette occasioni: dal 1946 al 1951 e poi nel 1967 in occasione della cinquantesima edizione del Giro d’Italia. Indimenticabili i duelli tra Sante Carollo e Luigi Malabrocca che si contendevano la casacca ispirata alla figura di Giuseppe Ticozzelli, calciatore che nel 1926 partecipò alla corsa a tappe vestendo la maglia nera con stella bianca del suo Casale (squadra che vinse lo scudetto nel 1914) e che si ritirò dopo tre frazioni. Uno dei grandi simboli del Giro d’Italia non esiste più in corsa ma è sempre ben presente nell’immaginario collettivo e Giuseppe Fonzi sta incarnando alla perfezione la figura dell’ultimo in classifica che non molla mai e che con tutte le forze cerca di portare al termine la Corsa Rosa (l’immagine di copertina è naturalmente ispirata all’assonanza tra il cognome Fonzi e Fonzie, il celebre personaggio di Happy Days).

 





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