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Ciclismo
Giro d’Italia 2018, i gregari. Gli uomini che potrebbero fare la differenza per i capitani
Spesso e volentieri, negli ultimi anni, abbiamo visto come le squadre e la forza dei compagni possano fare la differenza in un grande giro. Dai Tour de France in serie di Chris Froome passando per la Vuelta a España di Fabio Aru e il Giro d’Italia 2016 di Vincenzo Nibali: tutte situazioni in cui il capitano ha saputo sfruttare al meglio la superiorità della propria formazione, coadiuvato ovviamente dall’ammiraglia, per conquistare la vittoria finale e prendere vantaggio sui concorrenti diretti. A pochi giorni dall’inizio del Giro d’Italia 2018, proviamo a vedere quali tra le squadre dei protagonisti più attesi possono dare un maggiore contributo e in quali situazioni.
Come sempre, il Team Sky è uno squadrone, anche considerando che potrebbe essere chiamato già abbastanza presto a gestire la corsa. Chris Froome, in salita, potrà contare su corridori del calibro di Sergio Henao, Kenny Elissonde e David De La Cruz (potenzialmente tutti da top 10), oltre un Wout Poels alla ricerca della forma migliore che potrebbe uscire nella terza settimana come successo alla scorsa Vuelta. Oltre a loro, anche tre passistoni del calibro di Kiriyenka, Knees e l’azzurro Salvatore Puccio, tutti perfettamente rodati in queste situazioni. Sulla carta, una formazione senza punti deboli, che può impostare la miglior corsa possibile per l’inglese in qualsiasi situazione.
Non è da meno, e forse è ancora più forte per quanto riguarda gli arrivi in salita, l’Astana. Miguel Angel Lopez sarà scortato da sette compagni potenzialmente molto prestanti in salita. A partire da Luis Leon Sanchez, Pello Bilbao e Jan Hirt, per proseguire con Davide Villella, Alexey Lutsenko e Andrey Zeits. Tutti corridori di altissimo livello. Ruolo particolare per Tanel Kangert, che potrebbe anche rimanere in classifica per dare alla squadra kazaka una seconda carta da giocare specialmente nel finale dal punto di vista tattico. Non ha la stessa profondità il Team Sunweb di Tom Dumoulin, che però potrebbe trovare in Laurens Ten Dam e Louis Vervaeke ottime spalle, assieme al Sam Oomen che in salita potrebbe essere un ultimo uomo molto prezioso.
Molto solida anche la UAE Emirates di Fabio Aru, che di fatto non ha nulla da invidiare alle formazioni avversarie. Darwin Atapuma è un corridore potenzialmente da classifica, mentre Jan Polanc e Valerio Conti sono due ottimi scalatori che lo aiuteranno nella frazioni più impegnative. Da non sottovalutare anche Diego Ulissi, che in salita può rimanere senza problemi con i migliori 20 e aiutare anche Aru nelle frazioni mosse. In sostanza, una squadra molto solida che non dovrebbe rappresentare un punto debole e anzi potrebbe fare la differenza in positivo in favore del sardo.
Chiudiamo con la Groupama-FDJ e la Mitchelton-Scott, anche se con motivazioni diverse. La squadra francese punta tutto su Thibaut Pinot, che però da un certo punto in avanti sarà chiamato a fare da solo, con Reichenbach e Preidler che non sembrano all’altezza delle formazioni dei rivali, anche se comunque potrebbero svolgere un discreto lavoro per il capitano designato. Gli aussie, invece, non hanno un capitano che offre le stesse garanzie: Esteban Chaves fino ad ora si è visto poco, mentre Simon Yates è una seconda punta molto interessante ma non per questo da podio. La squadra, però, è molto forte: Roman Kreuziger esce da una splendida primavera, mentre Mikel Nieve non ha bisogno di presentazioni e potrebbe provare a sua volta a fare classifica.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: LaPresse/Fabio Ferrari – Comunicato Stampa Rcs Sport