Ciclismo
Giro d’Italia 2018, il borsino dei favoriti: Yates-Dumoulin in pole, Chaves fa paura. Pozzovivo da top5
Le prime nove tappe del Giro d’Italia 2018 e il primo vero fine settimana di corsa sono alle spalle. Ormai prossimi al giro di boa e con ben tre arrivi in salita ormai superati, possiamo trarre un primo vero bilancio nel secondo giorno di riposo, dopo che il primo era stato impiegato per effettuare il trasferimento da Israele alla Sicilia dopo le prime tre tappe. Chi, in ottica classifica generale, ha visto salire le proprie quotazioni e chi, invece, le ha viste cadere a picco?
C’è aria di sorrisi, e non potrebbe essere altrimenti, in casa Mitchelton-Scott. In questo momento Simon Yates oltre ad avere la maglia rosa sembra anche il più in palla del lotto. Partito come outsider, sull’Etna ha levato di ruota tutti gli avversari mentre a Campo Imperatore si è limitato alla volata per cogliere la vittoria e rafforzare la propria leadership al primo vero test dopo che aveva acquisito una delle posizioni da favorito. Il giovane britannico sta andando forte come non mai e, prossimo ai 26 anni, potrebbe aver fatto il salto di qualità che ci si attendeva da lui e dal gemello Adam. Certo, vederlo così fa davvero impressione, ma le tappe della terza settimana potrebbero mettere in difficoltà anche lui. Anche perché la squadra australiana può contare anche sulla seconda posizione nella generale di Esteban Chaves, rinato sull’Etna e piacevolmente in grado di confermarsi ieri sul Gran Sasso. A poco più di 30” dal compagno, la sua posizione può essere molto utile anche per eventuali giochi tattici e strategici. È già andato vicino a vincere il Giro, ha tutte le carte in regola per provarci.
Chi invece il Giro d’Italia l’ha già vinto è Tom Dumoulin. L’alfiere della Sunweb, pur senza brillare, è sempre lì. Ieri ha lasciato qualche secondo, ma la cronometro di Rovereto rappresenta un tesoretto troppo importante: considerando l’avvicinamento, per di più, potrebbe anche aver focalizzato la preparazione sulla terza settimana dopo le difficoltà dello scorso anno nelle ultime tappe. È lui il grande favorito? Al momento, forse, sì, ma non mancano le incognite. Zoncolan e Colle delle Finestre sono salite che potrebbero metterlo a dura prova, ma 12 mesi fa ci si attendeva una sua crisi da un giorno con l’altro che non è mai arrivata in maniera così netta. Da quel Giro ha sicuramente tratto insegnamenti e addirittura potrebbe anche puntare proprio agli ultimi giorni di gara, eventualmente, per fare la differenza.
Arriviamo, ora, ai due tasti dolenti. Senza girarci troppo attorno la Corsa Rosa di Chris Froome e Fabio Aru sembra già finita. Non tanto per il distacco, quanto più per le difficoltà palesate su tutti gli arrivi in salita: attaccati con grinta sull’Etna, lontanissimi dai migliori a Campo Imperatore, con un ritardo in classifica da Yates che ha abbondantemente superato i 2′. Il britannico sembra un lontano parente di quello ammirato negli ultimi sulle strade di Tour de France e Vuelta a España mentre il sardo della UAE Emirates ricorda quello dei momenti peggiori. Il Giro è lungo, certo, ma allo stato attuale delle cose entrambi dovrebbero invertire un trend pesantemente negativo: se il britannico del Team Sky potrebbe aver risentito delle cadute (sabato ha toccato ancora terra), Aru ha parlato di una semplice giornata no. Già dall’Etna, però, entrambi avevano lasciato dei dubbi, che ora si sono ingigantiti. Il Gran Sasso ha espresso il verdetto definitivo o l’appello dello Zoncolan li rimetterà in corsa per la maglia rosa o almeno per il podio? Al momento la prima opzione sembra la più probabile.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Marco Alpozzi – LaPresse – Comunicato Rcs