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Ciclismo

Giro d’Italia 2018, il Monte Zoncolan. Una salita senza respiro. Pendenze asfissianti, impossibile scattare. La differenza si farà sul passo..

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La quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2018 rappresenta un ideale spartiacque tra il prima e il dopo. L’arrivo sullo Zoncolan non può che cambiare la classifica, o quantomeno (nel caso i distacchi rimanessero uguali), mutare i rapporti di forza tra i favoriti per la conquista della Maglia Rosa. Una salita durissima, che si mantiene ben oltre il 10% di pendenza media e che soprattutto presenta sei chilometri centrali con una media superiore al 15%. Una lunga, lunghissima sofferenza, anche per i più forti. Una sfida a se stessi prima che agli avversari, anche se avrà delle ripercussioni importanti sulla storia del Giro.

Le pendenze così arcigne, ovviamente, favoriscono i corridori leggeri, che hanno meno massa da spingere verso la vetta. Una salita da scalatori puri, dunque? Non proprio, o meglio, non solo. Su questo genere di pendenze è difficile pensare di scattare, anche per i grimpeur più avvezzi ai cambi di ritmo. Esagerare e rimbalzare potrebbe portare ad una perdita di tempo, secondi e minuti troppo importante nell’economia della corsa. Questo potrebbe favorire una scalata di passo, di ritmo. Quasi una cronoscalata, ma in gruppo. Qualcuno potrebbe decidere di tenersi le cartucce per la seconda parte di salita, altri rimanere costanti nel proprio sforzo. Per fare la differenza potrebbe bastare anche solo un piccolo allungo, un affondo, pensando alla poca influenza che avranno le scie, se non dal punto di vista prettamente psicologico.

Anche per questo, oltre gli scalatori puri, passisti scalatori potrebbero trovare pane per i loro denti, almeno per limitare i danni. Un corridore come Tom Dumoulin può impostare una salita di passo per non perdere terreno dagli avversari più scattanti in salita come Simon Yates, Domenico Pozzovivo o Thibaut Pinot, per citare i nomi dei tre corridori che al momento pare si stiano giocando il podio con l’olandese. Questo pomeriggio sarà tutto più chiaro e delineato, da eventuali crisi improvvise dei big o riscatti di corridori che fino a questo momento erano parsi in difficoltà, pensando più a Fabio Aru che a Chris Froome senza dimenticare Miguel Angel Lopez. Questo e molto altro, solo sul Monte Zoncolan.





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Foto: Foto LaPresse/Gian Mattia D’Alberto – COmunicato Stampa Rcs Sport

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