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Ciclismo
Giro d’Italia 2018, le pagelle della diciottesima tappa: Yates, prima crisi. Più coraggio da Pozzovivo
PAGELLE 18MA TAPPA GIRO D’ITALIA 2018, ABBIATEGRASSO-PRATONEVOSO
Maximilian Schachmann, 10: la prima parte del 2018 ci ha consegnato un corridore forte e completo, che nei prossimi anni potrebbe togliersi soddisfazioni importanti. La prima è arrivata già oggi, con una tappa di sicuro valore al Giro 101. Non è uno scalatore puro, ma sulla salita finale è perfetto dal primo all’ultimo metro: nel finale lascia l’iniziativa a Cattaneo, poi sprigiona tutti i cavalli negli ultimi 500 metri. E che cavalli, signori: lascia tutti sul posto e vince per distacco, con una dimostrazione di forza lampante.
Ruben Plaza, 8,5: è la risposta alla domanda ‘ma cosa ci fa la Israel Cycling Academy al Giro d’Italia?’. Prova a vincere tappe, e anche con concretezza. I big della formazione si fanno trovare nei tentativi che hanno maggiori possibilità di arrivare al traguardo. Oggi il vecchio volpone è stato battuto solo da un super Schachmann, ma il secondo posto ne testimonia la buona prestazione. Sembrava in difficoltà ad inizio salita, ma non si è mai lasciato veramente staccare fino a riprendere i primi due negli ultimissimi chilometri di gara.
Mattia Cattaneo, 7,5: generoso, sicuramente. Ma tra i tre grandi favoriti dopo la formazione della fuga è arrivato terzo, quando aveva le gambe per arrivare almeno secondo. Forse ha sprecato qualche energia di troppo con una miriade di scatti nella fase precedente, ma sta di fatto che negli ultimi 500 metri ha finito le energie. Comunque bravo.
Miguel Angel Lopez, 7,5: zitto zitto quatto quatto mette secondi in cascina nella lotta con Carapaz per la maglia bianca. Alla fine saranno 35: e pensare che era stato proprio l’alfiere della Movistar ad accendere la miccia, probabilmente sottovalutando Superman. Autore di una bella scalata, nelle prossime due tappe vorrà prendersi una soddisfazione personale, magari con un successo.
Domenico Pozzovivo, 6,5: solo? In corsa sembra essere il più forte, eppure non stacca mai nessuno di prepotenza. Il lucano ha l’occasione della vita anche per provare a vincere la corsa e anche se la tentazione di correre in difesa per il podio è forte vorremmo sottolineare questo: ha risposto con agilità agli allunghi di Dumoulin e Froome, ma in prima persona non ha mai provato. Questa tendenza di prestazioni va avanti da inizio Giro, eppure fatichiamo a ricordare un suo attacco. È il miglior Pozzovivo di sempre e su questo ci sono pochi dubbio, ma rischia di rimanere con l’amaro in bocca.
Tom Dumoulin, 7: il Giro d’Italia non è chiuso. Oltre che nelle interviste lo fa capire anche sulla strada. Rompe gli indugi e favorisce la piccola crisi di Yates negli ultimi chilometri. Da secondo classificato ha tutto l’interesse a fare il massimo per confermarsi in rosa dopo lo scorso anno, la tappa di oggi può dargli forza e morale.
Chris Froome, 7: oggi non perde niente, pur in un finale molto veloce. Anzi, è suo l’attacco che stronca la resistenza di Yates. Si fa sorprendere dall’attacco di Dumoulion, ma quando rientra parte subito in contropiede dimostrando di averne. Basterà per ribaltare la corsa? Tra i primi quello cui un podio cambia meno a livello di palmares è proprio lui.
Richard Carapaz, 5,5: mette la squadra davanti per attaccare Lopez, poi si stacca. Valuta male la situazione.
Simon Yates, 5: deve sperare che i 27” persi oggi siano un caso, o la tappa di domani per la maglia rosa potrebbe diventare un calvario. Dopo la prima risposta a Dumoulin si sfila e quasi crolla, anche se solo in un chilometro e mezzo. Si stacca per la prima volta in montagna, ma nell’arco dei 21 giorni ci sta. Come detto, però, potrebbe essere un campanello d’allarme.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Comunicato Rcs