Ciclismo
Giro d’Italia 2018, le pagelle della sesta tappa: Yates fa il vuoto. Aru si stacca regolarmente. Froome, dove sei?
La sesta tappa del Giro d’Italia 2018, da Caltanissetta all’Etna, ha rivoluzionato la classifica generale, con la maglia rosa finita sulle spalle del britannico Simon Yates. Andiamo a scoprire le pagelle di una frazione che ha emesso i primi verdetti della Corsa Rosa.
PAGELLE SESTA TAPPA GIRO D’ITALIA
Simon Yates, 9: tanti attacchi telefonati e poco incisivi da parte dei favoriti. L’inglese, invece, ne ha piazzato uno solo, ma fatto bene: a 2 km dall’arrivo è andato via ed ha fatto il vuoto, guadagnando ben 26″ su tutti. Una prova di forza disarmante per la facilità con cui è salito lungo le rampe del vulcano. E’ presto per dire se sia il favorito per il Giro d’Italia, andrà verificata la sua tenuta sulle tre settimane. Di sicuro potrà giocarsela, ma questo lo si era intuito sin dalla cronometro di Gerusalemme.
Esteban Chaves, 9: sorprende tutti ed entra nella maxi-fuga iniziale. Sull’Etna mostra una buona condizione. Non è (ancora) quello del Giro 2016, quando si giocò fino all’ultimo la maglia rosa con Vincenzo Nibali, però può diventare un fattore determinante in ottica classifica generale. Al momento è terzo a soli 26″ da Yates, che gli ha regalato la vittoria di tappa odierna. La Mitchelton Scott, dunque, potrà beneficiare del vantaggio non da poco di poter contare su due punte.
Domenico Pozzovivo, 7,5: ha preso l’iniziativa, senza riuscire a fare la differenza. Per quanto visto nei giorni precedenti, forse era lecito attendersi qualcosa di più. In ogni caso, resta quarto a 43″ secondi da Yates, migliore degli italiani.
Tom Dumoulin, 7,5: non sembra quello dello scorso anno. Fa fatica a risponde agli scatti, però riesce sempre a chiudere salendo del proprio passo. Certo, oggi Yates era di un’altra categoria. La cronometro di Rovereto resta un asso nella manica grazie al quale infliggere minuti agli avversari. Riuscirà a gestirli su salite ripide come Zoncolan e Colle delle Finestre? Dopo oggi, qualche dubbio è sorto…
Thibaut Pinot, 7: è un regolarista, risponde agli attacchi, ma non prende mai l’iniziativa. E’ la strada giusta per terminare questo Giro d’Italia sul podio.
Rohan Dennis, 5,5: ha perso la maglia rosa, come da copione, ma non è affondato. All’australiano va concesso l’onore delle armi.
Chris Froome, 5: lontano parente del fuoriclasse che ha vinto quattro Tour de France. Al Giro sembra essere sbarcata la controfigura del keniano bianco. Dopo Gerusalemme e Caltagirone, ecco il terzo indizio che fa (eccome) una prova: Froome è lontanissimo dalla forma migliore. Patisce a dismisura i cambi di ritmo e, attualmente, non può mettere in pratica le celebri ‘frullate’ che lo hanno reso celebre. Sinora sta correndo in perenne difesa e probabilmente il trend non cambierà almeno sino a Campo Imperatore. La condizione potrebbe però crescere in vista dell’ultima settimana. Basterà per ribaltare tutto? Il distacco, in fondo, è ancora contenuto (1’10” da Yates).
Fabio Aru, 5: non ci siamo proprio. Il corridore che staccava tutti nella tappa di Blance des Belles Filles nello scorso Tour de France sembra essersi disperso. Dalla seconda parte della Grande Boucle 2017, il Cavaliere dei Quattro Mori ha sempre fatto fatica in salita, staccandosi sovente dai migliori. Oggi, in fin dei conti, ha perso secondi solo dal duo della Mitchelton-Scott, tuttavia i segnali palesati non lasciano presagire nulla di buono. Come già al Tour of Alps, il sardo non riesce proprio a rispondere ai cambi di ritmo: inizia ad aleggiare il sospetto che si sia sbagliato qualcosa in sede di preparazione. Se il trend non muterà in maniera decisa, non solo rischiano di naufragare presto i sogni di maglia rosa, ma anche le speranze di salire sul podio.
George Bennet, 7: sorprendente il neozelandese, tra i più attivi nella fase calda della corsa. E’ un corridore molto costante, la top10 appare certamente nelle sue corde.
Davide Formolo, 5: una caduta all’imbocco dell’Etna compromette il suo Giro d’Italia. Chiude a 5’09” e vede sfumare ogni velleità di classifica.
federico.militello@oasport.it
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Foto: comunicato Rcs