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Giro d’Italia 2018, le pagelle della ventesima tappa: Dumoulin non si arrende mai, è festa Froome. Nieve, buona la prima

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LE PAGELLE DELLA 20ESIMA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA 2018, SUSA-CERVINIA 

Mikel Nieve, 9: al primo giorno libero da compiti di gregariato centra fuga e bersaglio grosso. SI fa trovare nel gruppo di 27, il plotone lascia fare e per lui sembra quasi troppo semplice staccare tutti sul Saint Pantaleon per involarsi verso il traguardo per ottenere la terza vittoria della carriera al Giro d’Italia. E si è fatto anche il miglior regalo per il suo 34esimo compleanno.

Robert Gesink, 7: arriva seconda, certo, ma con un distacco di oltre 2′ da Nieve, che è parso su un altro livello rispetto al corridore olandese, che oggi ha ottenuto il miglior piazzamento all’interno della sua corsa rosa.

Felix Grossschartner, 7: è l’ultimo ad arrendersi a Nieve, chiude con un onorevole terzo posto.Classe 1993, è un corridore molto solido che in futuro potrebbe anche togliersi soddisfazioni di un certo prestigio.

Giulio Ciccone, 6,5: aveva un doppio obiettivo, la maglia azzurra e la tappa. Alla fine non centra nessuno dei due, ma si mette in evidenza con una bella azione che gli vale il quarto posto, anche se lontano da Nieve. Il ragazzo ha talento e si farà, basta solo attenderlo.

Chris Froome, 10: non possiamo che premiarlo, visto e considerato che dopo le vittorie sullo Zoncolan e nel Colle delle Finestre è riuscito a portarsi a casa anche la corsa. Nella giornata di oggi è tornato il Froome old style, che controlla senza esagerare, anche se quando decide di attaccare stacca Dumoulin, dimostrando di avere più energie rimaste in corpo. Alla fine il suo Giro è un’altalena di emozioni e risultati, che l’hanno portato dove era atteso: sul gradino più alto del podio di Roma, dove tra meno di 24 ore diventerà il detentore del titolo in tutti e tre i grandi giri. E scusate se è poco. Semplicemente il più forte, alla fine.

Davide Formolo, 7: resta con i migliori, tappa che rappresenta perfettamente il suo Giro. Non brilla ma non affonda neanche, è sempre lì con la speranza di presentarsi ancora più forte nei prossimi anni.

Domenico Pozzovivo, 6,5: purtroppo la brutta giornata di ieri, come l’ha definita anche lui, ha rovinato un Giro che poteva vederlo sul podio. Oggi si riprende e riconquista la quinta posizione, complice la crisi di Pinot.

Richard Carapaz, 7: la sorpresa, parziale, di questo Giro. Prova ad attaccare fino in fondo Lopez per la maglia bianca e il podio, alla fine si deve accontentare della quarta posizione e della seconda nella classifica dei giovani. Eppure mostra un gran talento, fino a Cervinia. Nome da tenere in considerazione per il futuro, anche prossimo.

Miguel Angel Lopez, 7: si prende la responsabilità di far lavorare la squadra (che però non spinge sull’acceleratore) e alla fine difende tutto quello che aveva da difendere. Primo podio della carriera in un grande giro, per lui può essere un nuovo punto di partenza. Ma dovrà evitare il tempo perso nelle prime settimane.

Tom Dumoulin, 8: sembra non avere le gambe per farlo, ma prova lo stesso a scattare 5-6 volte. Mai domo, fin sulla linea del traguardo. Froome è stato più forte, lui un avversario vero fino alla fine della corsa con tanto coraggio e tanta caparbietà.

Thibaut Pinot, senza voto: una crisi da gruppetto. Fa ancora più fatica di Yates ieri, gli ultimi 40 chilometri sono un calvario senza fine. Il simbolo di un Giro d’Italia durissimo, in cui questi corridori (o uomini) sono stati portati al limite. Non possiamo punirlo con un voto basso, anche per la forza dimostrata arrivando al traguardo al pari di Yates ieri.





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