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Ciclismo
Giro d’Italia 2018, quando il primo arrivo in salita? Appuntamento sull’Etna! Froome, Aru e gli scalatori per attaccare Dumoulin
La cronometro di Gerusalemme ha già fatto delle differenze importanti nella classifica generale del Giro d’Italia 2018. Tom Dumoulin ha dominato tra le strade di Gerusalemme e ha rifilato 37” di distacco a Froome, 50” ad Aru, 33” a Pinot, 56” ad Angel Lopez. L’olandese è volato lungo i 9,7 chilometri che hanno aperto la Corsa Rosa, ha subito indossato il simbolo del primato e ha dato un segnale importante a tutti i rivali che ora dovranno cercare di staccarlo in salita se vorranno provare a conquistare la corsa a tappe.
Il Giro d’Italia è ora atteso da due tappe abbastanza agevoli in Israele, sulla carta indirizzate ai velocisti: la Haifa-Teal Aviv (167 km) e la lunghissima Be’er Sheva-Eilat (229 km) non dovrebbero creare particolari problemi ai big ma attenzione al vento nel deserto della terza frazione. Al ritorno in Italia bisognerà subito fare attenzione perché la Catania-Caltagirone potrebbe fare qualche differenza: lo strappo finale, con un ultimo chilometro durissimo con punte tra l’8% e il 13%, potrebbe creare delle sorprese. Da non sottovalutare gli ultimi 25 chilometri della Agrigento-Santa Ninfa che assomigliano a una classica con due brevi salute, una discesa e uno strappo a due chilometri al traguardo.
L’attesa è però tutta per giovedì 10 maggio quando è previsto l’arrivo in salita all’Etna: 15 chilometri di ascesa, pendenza media del 6,5% e massima del 13% per arrivare all’Osservatorio Astrofisico (traguardo inedito). Sul vulcano siciliano potrebbe riscriversi la storia di questo Giro d’Italia: capiremo se davvero Dumoulin può puntare al bis, se Froome e Aru sono in forma, se ci sono degli outsider, se Lopez è il più forte in salita e tanto altro ancora. Poi Campo Imperatore domenica 13 maggio ma è meglio non spingersi troppo in là.
Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse – Comunicato Stampa Rcs
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