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Giro d’Italia 2018, risultato nona tappa: Simon Yates padrone a Campo Imperatore, in crisi Fabio Aru e Chris Froome

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Si chiude con una tappa meravigliosa la prima parte del Giro d’Italia 2018: la nona frazione, con partenza da Pesco Sannita e arrivo al Gran Sasso d’Italia dopo 225 chilometri è stato uno spettacolo unico, con il primo vero e proprio scontro diretto tra i big della classifica generale. Thibaut Pinot e Domenico Pozzovivo ci hanno provato in tutti i modi ad attaccare la Maglia Rosa Simon Yates, ma il britannico della Mitchelton-SCOTT non ha lasciato spazio ai rivali battendoli in uno sprint ristretto e giungendo a braccia alzate. Da segnalare l’ennesima giornata no per Fabio Aru e Chris Froome.

Giornata da fughe quella odierna e, pronti via, si sgancia un gruppetto di una ventina di corridori: Mickael Cherel (AG2R La Mondiale), Davide Ballerini e Fausto Masnada (Androni – Sidermec), Manuele Boaro e Giovanni Visconti (Bahrain – Merida), Simone Andreetta (Bardiani – CSF), Cesare Benedetti (Bora – Hansgrohe), Tim Wellens (Lotto FixAll), Natnael Berhane (Dimension Data), Hugh Carthy (EF- Drapac), Maxim Belkov (Katusha – Alpecin), Gianluca Brambilla e Laurent Didier (Trek – Segafredo) e Alex Turrin (Wilier – Selle Italia). Il plotone ha lasciato fare, con la Mitchelton-SCOTT della Maglia Rosa che ha controllato la situazione, lasciando lievitare il vantaggio fino a 8’30”.

Situazione stabile fino al GPM di Calascio: lì c’è stato un cambio repentino di ritmo da parte del gruppo. L’Astana ha preso in mano l’iniziativa mettendosi a tirare a tutta: soprattutto Lutsenko e Villella hanno recuperato la maggior parte del distacco dai fuggitivi che, chilometro dopo chilometro, sono andati a diminuire di unità. All’attacco dell’ascesa finale verso il Gran Sasso d’Italia è iniziata la vera sfida tra fuga e gruppo: sei uomini (Cherel, Visconti, Boaro, Masnada, Brambilla e Carthy) contro i kazaki dell’Astana.

Il più coraggioso tra gli attaccanti è stato Fausto Masnada: il giovane atleta della Androni a circa 15 chilometri dal traguardo ci ha provato in solitaria, sorprendendo tutti i contrattaccanti. Inesorabile però è stata la rimonta del plotone: anche la Mitchelton-SCOTT con Roman Kreuziger a dar manforte all’Astana nell’inseguimento. Il ricongiungimento c’è stato praticamente a 3 chilometri dal traguardo.

Il primo a provarci dal gruppo è stato Giulio Ciccone (Bardiani-CSF), padrone di casa, ma l’attacco è stato praticamente vano. Nel frattempo in difficoltà sia il campione italiano Fabio Aru (UAE Emirates) che Chris Froome (Team Sky), due dei grandissimi favoriti per il successo finale. Tra i big si è mosso Thibaut Pinot (FDJ) seguito da Domenico Pozzovivo: nessun problema per la Maglia Rosa Simon Yates. Il gran lavoro nell’ultimo chilometro l’ha fatto proprio l’azzurro della Bahrain-Merida: azione mostruosa del lucano, con lui sono rimasti solo in quattro. Lo spunto veloce è venuto a mancare all’esperto scalatore tricolore che è stato balzato negli ultimi cento metri da un mostruoso Yates, che in volata ha superato Pinot ed il compagno di squadra Esteban Chaves. Quarto Pozzovivo, quinto e vicinissimo agli altri Richard Carapaz (Movistar).

Molto più lontani tutti gli altri: pochi secondi persi da Tom Dumoulin (Team Sunweb), che ha gestito al meglio un piccolo momento di difficoltà. Con lui anche un eccellente Davide Formolo (Bora-hansgrohe) ed il neozelandese George Bennett (LottoNL-Jumbo). Ad oltre un minuto invece sia Chris Froome (1’06”) che Fabio Aru (1’12”), che chiudono nel peggiore dei modi una prima parte di Giro da dimenticare.





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Foto: Comunicato RCS – LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi

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