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Giro d’Italia 2018, risultato undicesima tappa. Simon Yates domina anche a Osimo, Dumoulin resiste. Crolla ancora Froome

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Simon Yates, sono due: dopo Campo Imperatore, la maglia rosa del Giro d’Italia 2018 ha messo la firma anche sull’undicesima tappa, 156 chilometri con partenza da Assisi e arrivo insidioso ad Osimo. Anche la giornata odierna ha detto qualcosa in ottica classifica, con un ottimo Tom Dumoulin e Fabio Aru che, nonostante qualche secondo perso, sembra realmente in crescita. Proseguono, invece, le difficoltà di Chris Froome: altri 40” persi e una classifica sempre più impietosa.

Dopo una prima parte di tappa molto veloce, il primo vero tentativo di giornata era formato da soli tre uomini: Fausto Masnada (Androni Sidermec), Alessandro De Marchi (BMC) e Luis Leon Sanchez (Astana). Il gruppo, favorevole alla formazione di questa fuga, ha subito concesso spazio, ma dal plotone sono usciti anche Mirco Maestri (Bardiani-CSF) ed Alex Turrin (Wilier-Selle Italia), che dopo una breve fase di inseguimento si sono riportati sulla testa della corsa, andando a formare un quintetto. Il gruppo, però, non ha mai concesso troppo spazio, e ha mantenuto alta l’andatura controllando il vantaggio degli uomini di testa, che per lunghe fasi si è mantenuto sui 3′.

Sulle speranze della fuga di arrivare al traguardo ha influito in maniera decisa il Muro di Filottrano, dove era posto anche il secondo traguardo volante di giornata in ricordo di Michele Scarponi. E proprio come sul Mortirolo lo scorso anno, definito ‘Montagna Scarponi’, anche qui per primo è transitato Luis Leon Sanchez, ex compagno di Michele negli ultimi anni all’Astana. Proprio sul Muro, Turrin e Maestri hanno perso contatto dalla fuga, mentre il gruppo si è avvicinato ed è arrivato a circa un minuto di distacco in vista degli ultimi 20 chilometri di corsa. 

Il tentativo si è esaurito definitivamente sul penultimo strappo, poco dopo lo striscione dei 5 chilometri: pendenze dure e fondo in pavé hanno stimolato la fantasia di Zdenek Stybar (Quic-Step Floors), che con un’accelerazione secca ha frantumato il gruppo. L’unico in grado di rispondere al suo allungo è stato Tim Wellens (Lotto Fix All) che nonostante qualche difficoltà è riuscito a francobollarsi alla sua ruota per involarsi verso l’ultimo strappo che conduceva al traguardo.

A 1600 metri dall’arrivo Wellens ha fatto la sua mossa provando lo scatto, ma dal gruppo alle sue spalle è uscito come una furia Simon Yates (Mitchelton-Scott). Il britannico in maglia rosa, di fatto, ha mantenuto la testa della corsa da lì fino al traguardo, producendosi in una spettacolare accelerazione in apnea per le strette strade di Osimo, con pendenze durissime che ne hanno esaltato le caratteristiche. Il migliore, alle sue spalle, è stato l’olandese Tom Dumoulin, che forse per la prima volta in questo Giro d’Italia ha impressionato per l’accelerazione e per la capacità di tenere il giovane avversario sempre a 15-20 metri. L’olandese della Sunweb, però, non ha mai chiuso quel buco e Yates ha conquistato il secondo successo di tappa di questo Giro, 10” di abbuono e diversi secondi su vari pretendenti alla vittoria finale. Dumoulin ha chiuso secondo mentre Davide Formolo (Bora-Hansgrohe) ha tagliato il traguardo in terza posizione uscendo bene dal gruppo degli inseguitori negli ultimi 600 metri. Dumoulin ha pagato 2” da Yates, mentre Formolo è arrivato a cinque. A otto secondi è transitato un gruppetto comprendente Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), con il lucano che inizialmente aveva provato a tenere l’accelerazione di Yates, Con loro Geniez e Konrad, mentre Schachmann e Dennis sono arrivati qualche secondo più indietro.

Si è difeso Fabio Aru (UAE Emirates), che ha pagato 21” sul traguardo, mentre Chris Froome (Team Sky), in difficoltà già sullo strappo dei meno 5, ha perso altri 40”, complicando ulteriormente la sua rincorsa alla vittoria finale della corsa rosa o quantomeno al podio.

In ottica classifica, Yates ha portato a 47” il suo vantaggio su Dumoulin, mentre Pinot e Pozzovivo inseguono con un distacco superiore al minuto, rispettivamente di 1’04” e 1’18”. In top 10 Aru, pur con 3’10” da recuperare, mentre Froome è scivolato al 12esimo posto con 3’20” sul groppone.





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Foto: Comunicato stampa RCS – LaPresse – D’Alberto

1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    16 Maggio 2018 at 17:56

    Dumoulin mi sembra il netto favorito per la vittoria finale e credo che l’avversario principale sarà Pozzovivo. Spero che Aru possa stupire nel finale, mi piace troppo come corridore ed ho sempre la speranza che alla fine possa fare il numero per vincere anche se giorno dopo giorno sono sempre più dubbioso. Non mi piacciono le dichiarazioni di Froome, troppo ondivaghe e sempre con le mani avanti. Prima parla del Giro dandogli poca importanza, poi decide di parteciparvi, poi dice che è più duro del Tou e finisce col fatto che la preparazione è fatta per andare forte al Tour.

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