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Ciclismo

Giro d’Italia 2018, seconda tappa Haifa-Tel Aviv: prima occasione per i velocisti, Elia Viviani all’assalto

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Dopo la cronometro individuale che si è svolta ieri sulle strade di Gerusalemme, il Giro d’Italia 2018 resta in Israele per la seconda delle tre tappe previste al di fuori dei confini nostrani per la Grande Partenza. Sulla carta una frazione adatta ai velocisti, che dovrebbe proporre la prima volta dell’edizione numero 101 della corsa rosa. Da non sottovalutare, però, il vento che potrebbe creare qualche problema anche agli uomini di classifica.

Percorso

Partenza da Haifa, completamente pianeggiante. Dopo il primo tratto neutralizzato il gruppo si dirigerà a Nord verso il Traguardo Volante di Acres, per poi puntare ad Est e quasi immediatamente a Sud. Dopo circa 75 chilometri si toccherà quota 167 metri sul livello del mare, il punto più alto della giornata, mentre l’unico Gpm previsto Zikhron Ya’Aqov sarà posto al chilometro 91 e assegnerà la prima maglia azzurra. Due chilometri senza particolari difficoltà ma con una punta, seppur su un tratto molto breve, del 13%. Da lì in avanti, di fatto, tutta pianura fino al traguardo. Dopo 105 chilometri da segnalare il Traguardo Volante di Caesarea, dove di fatto il gruppo arriverà sulla costa, esponendosi ad un eventuale vento laterale proveniente dal mare, anche se le previsioni non sembrano favorire una soluzione di questo genere. Negli ultimi chilometri, tre curve cui prestare attenzione: la prima verso sinistra a 2700 metri dal traguardo, poi due a destra a 1700 e 700 metri dall’arrivo. Tutte e tre presentano un angolo di 90% che potrebbe allungare il gruppo o favorire eventuali buchi o cadute. Rettilinei gli ultimi 700 metri per arrivare al traguardo di Tel Aviv dopo una giornata da 167 chilometri.

Favoriti

Il faro della volata sarà Elia Viviani, autentico punto di riferimento in questo Giro d’Italia per quanto riguarda gli sprint. E non solo per i sei successi nella prima parte di stagione, ma anche perché sarà dotato del miglior treno per presentarsi nella posizione ottimale allo sprint vero e proprio, con una Quick-Step Floors di fatto tutta a sua disposizione. L’ultimo successo al Giro risale addirittura al 2015, quando si impose a Genova. Anche in quell’occasione, per i numeri, si trattava della seconda tappa. Tra gli altri, attenzione a Sam Bennett, irlandese della Bora-Hansgrohe cresciuto molto negli ultimi anni e Sacha Modolo, azzurro della EF Drapac che potrebbe ritagliarsi un ruolo di primissimo piano in un Giro in cui la partecipazioni degli sprinter non è eccelsa. Outsider i vari Jakub Mareczko (Wilier Selle Italia), Jean-Pierre Drucker (Bmc), Jens Debusschere (Lotto Fix All), Danny Van Poppel (LottoNL-Jumbo), Niccolò Bonifazio (Bahrain-Merida) e Andrea Guardini (Bardiani-Csf), in cerca di riscatto.

Altimetria

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Disegno a cura di Angelo Giacovazzo

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