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Giro d’Italia 2018: Simon Yates nuovo gioiello britannico. In salita vola, può davvero sognare la maglia rosa?

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Un allungo impressionante, per andarsi a prendere la maglia rosa concedendo al compagno Esteban Chaves la vittoria di tappa. Oggi Simon Yates si è candidato sul campo al successo finale del Giro d’Italia 2018, con una prova di forza negli ultimi due chilometri, in cui ha lasciato sul posto tutti gli avversari creando un buco di quasi 30” rispetto a tutti gli altri big.

Fino ad ora, diciamolo, non aveva mai dato l’impressione di poter lottare fino in fondo per la classifica generale di un grande giro, pur avendo già ottenuto delle top 10 al Tour de France e alla Vuelta a España. Entrambe, però, erano arrivate soprattutto grazie alla regolarità e con una differenza da non sottovalutare rispetto a coloro che erano stati in grado di salire sul podio. Il britannico della Mitchelton-Scott non crollava mai, ma allo stesso tempo faticava ad emergere di forza, come fatto oggi. Il sintomo di una molla che è scattata nella sua mente e nelle sue gambe, magari anche grazie ad una maggiore maturità.

Quali possono essere, ora, le sue prospettive? Yates si è presentato alla partenza del Giro in gran forma e già nella cronometro di Gerusalemme è andato forte, così come nelle prime tappe mosse. La prestazione di oggi era attesa, anche se forse non in queste proporzioni. A questo punto l’obiettivo non può che essere almeno un piazzamento tra i migliori 3, ma anche la vittoria finale sembra alla sua portata, nonostante qualche perplessità sulla tenuta nelle tre settimane. Difficile immaginare che vada sempre così forte, ma nelle ultime uscite tra Tour e Vuelta (limitandoci a quando ha fatto classifica) ha mantenuto più o meno lo stesso livello dall’inizio alla fine della corsa, senza crollare nelle ultime giornate, spesso decisive. Zoncolan, Finestre e Cervinia, però, potrebbero metterlo davvero a dura prova su terreni che probabilmente non ha mai affrontato.

Da qui in avanti per lui potrebbe aprirsi un Giro più duro da gestire in corsa e fuori dalla corsa con tutte le attività extra che sono onere del leader della classifica. A Montevergine e Campo Imperatore non dovrebbe avere problemi a difendere la leadership e anzi potrebbe addirittura guadagnare ancora qualcosa, mentre il primo vero test in salita potrebbe arrivare sullo Zoncolan. Il Mostro potrebbe darci le risposte definitive per quanto riguarda le sue potenzialità in questo Giro. Al momento resta un outsider, ma la prestazione di oggi ha fatto suonare tanti campanelli d’allarme. 


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Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse – Comunicato Rcs

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