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Ciclismo
Giro d’Italia 2018, oggi la terza tappa Be’er Sheva-Eilat: ancora di scena i velocisti, occhio alle insidie nel deserto
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Dopo la prima frazione in linea disputatasi nella giornata di ieri, il Giro d’Italia 2018 si appresta ad affrontare nella giornata di oggi la terza tappa: ben 229 chilometri da Be’er Sheva ad Eilat. Atteso un altro finale a ranghi compatti, ma non mancheranno le insidie e possibili pericoli legati al vento.
Percorso
Prima parte di gara leggermente ondulata (niente di particolarmente duro), con strade però belle ampie e ben pavimentate. Doppio traguardo volante in quel di Sde Boker (chilometro 45.2) e Mitzpe Ramon (chilometro 77). Dopo la zona di rifornimento fisso si percorre il primo ed unico Gran Premio della Montagna di giornata: Faran River, ad oltre 100 chilometri dall’arrivo. Sono 1.2 chilometri al 7.2% con punte massime al 10%. Prosegue in pianura la lunga marcia dei corridori verso il traguardo di Eilat: finale abbastanza complicato dal punto di vista planimetrico con un paio di curve insidiose che potrebbero creare problemi ai vari treni dei velocisti. Da fare attenzione anche al pericolo vento: siamo nei pressi del Mar Rosso e potrebbero esserci dei ventagli che metterebbero già in crisi gli uomini di classifica dopo soli tre giorni di gara.
Favoriti
Dopo il successo di ieri, l’uomo da battere non può che essere Elia Viviani. Il velocista della Quick-Step Floors ha dimostrato di avere un’ottima gamba e già in precedenza era lo sprinter più accreditato della corsa rosa considerando l’ottima prima parte della stagione. Per quanto visto a Tel Aviv, il veronese sembra avere qualcosa in più rispetto alla concorrenza che però non può essere sottovalutata. A partire da Jakub Mareczko: ha velocità, ma per vincere ha bisogno anche di trovare la posizione giusta per evitare di dover anticipare o rimanere invischiato nel plotone. Tra gli altri, attesi ad un miglioramento i vari Sam Bennett e Sacha Modolo, che nella prima occasione non hanno convinto.
Altimetria
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gianluca.santo@oasport.it
Disegno a cura di Angelo Giacovazzo